CITTÀ DEL VATICANO, 12 aprile 2010 -  MENTRE a Weimar i sopravvissuti del lager nazista di Buchenwald celebravano il 65° anniversario della liberazione del campo in cui furono trucidate 56mila persone — e Israele ricordava la giornata della Shoah —, rimbombava dalle agenzie di stampa l’ultima provocazione antisemita.

«L’olocausto fu una vergogna per l’intera umanità, ma adesso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità è che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l’economia tedesca». Parole comparse sul sito cattolico www.pontifex.roma.it e attribuite al vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini, intervistato su scandalo pedofilia e calunnie a Papa Ratzinger.

Nelle ore di incredulità, indignazione e imbarazzo anche diplomatico, il Comitato ebraico americano, guidato dal rabbino David Rosen, intima ai vescovi italiani «di condannare immediatamente questi diffamatori stereotipi che evocano tristemente la peggiore propaganda cristiana e nazista precedente alla seconda guerra mondiale».

 Il vescovo emerito del capoluogo maremmano, che oggi vive in un convento a Sansepolcro e che di recente è stato criticato per i giudizi sugli omosessuali, sul sito avrebbe dichiarato che «lo scandalo pedofilia sui media non è altro che un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi». E di fronte ai dubbi dell’intervistatore, Babini non si sarebbe impressionato: «Poco male, compito dei vescovi è parlare chiaro, si sì, no no. Furono deicidi e questo non lo dice Babini, lo dice il Vangelo».

COSÌ il deputato ebreo del Pd, Emanuele Fiano, pretende «provvedimenti chiari e forti da chi ha responsabilità nella gerarchia ecclesiastica». E si spazientisce il presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici: «Stiamo assistendo a una ridicola successione di dichiarazioni e di successive smentite che non è più tollerabile».


PACIFICI
riconosce lo sforzo del portavoce della sala stampa vaticana, padre Lombardi, nel ricucire i continui strappi: «Ci appelliamo però ai vescovi italiani tutti perché chiariscano la loro considerazione del mondo ebraico al di là della tormentosa e complicata vicenda che sta vivendo il Vaticano a causa delle accuse di queste settimane». Il chiarimento più rapido sul giallo Babini arriva dal vescovo di Terni, Vincenzo Paglia, già presidente della commissione per il dialogo e l’ecumenismo: «Queste osservazioni sono totalmente contrarie alla linea ufficiale e al pensiero dominante della Chiesa cattolica».

Poi la smentita dello stesso Babini, attraverso la Conferenza episcopale italiana: «In alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze». Amen