{{IMG_SX}}Milano, 23 novembre 2007 - Un nuovo dipinto andrà ad aggiungersi alle opere che fanno parte della Pinacoteca del castello Sforzesco di Milano: la "Madonna Lia" (nella foto), eseguito attorno al 1495 da Francesco Galli, detto Napoletano, allievo di Leonardo. L'opera raffigura una Madonna con Bambino e prende il nome dal collezionista Amedeo Lia che ne fa generosamente dono alla città di Milano.

 


La tela conserva una preziosa testimonianza iconografica: la prima veduta di cui si ha finora conoscenza del Castello Sforzesco, così com'era stato riedificato da Francesco Sforza nel 1450, e che servì da modello per la ricostruzione della Torre del Filarete da parte di Luca Beltrami. Il dipinto propone un tema molto caro a Leonardo, replicato e reinterpretato dai suoi allievi in numerose versioni.


I modelli vinciani cui Francesco Napoletano fa riferimento sono molteplici: l'impostazione generale del dipinto richiama la "Madonna del garofano" di Monaco, così come la tipologia fisionomica e l'interpretazione del volto di Maria hanno strette assonanze con quello della pala detta "Vergine delle rocce", dipinta da Leonardo per la chiesa milanese di San Francesco Grande, ora scomparsa.

 

Nello sfondo del dipinto si trova l'elemento iconografico di maggiore interesse e di chiara matrice leonardesca, elemento che ha indotto Amedeo Lia a destinare l'opera alle Civiche Raccolte d'Arte di Milano: alle spalle della Madonna, due finestre si aprono sul paesaggio. Sulla destra, una veduta del Castello degli Sforza, con due possenti torrioni circolari che rinserrano la fronte principale rivolta verso la città.

 


Questa donazione avviene a distanza di dieci anni dall'apertura del Museo Lia di La Spezia, voluta da Amedeo Lia a suggello del dono alla sua città di adozione della sua straordinaria collezione, nota a livello internazionale: una raccolta di dipinti, miniature, sculture, oggetti di arte antica che compone una sorta di compendio di arte italiana dal Duecento al Settecento.

 

È significativo, dunque, che il dipinto di Francesco Napoletano venga separato dal resto della collezione e destinato alle collezioni civiche milanesi: un gesto di amore per l'opera d'arte e il suo significato storico e, nello stesso tempo un gesto di grande generosità verso la città di Milano.