{{IMG_SX}}Milano, 1 giugno 2008  -  Un’altra settimana intensa comincia per l’Inter. Prima di tutto perché, a fari spenti, il club di via Durini cercherà una transazione con Mancini prima della convocazione davanti al Collegio Arbitrale (secondo i beninformati con una buonuscita di 15 milioni a favore dell’allenatore le parti potrebbero mettersi d’accordo).

A tal proposito, parecchio concilianti sono parse le parole pronunciate ieri da Massimo Moratti a margine della consegna del premio "Inquieto dell’anno" a Finale LIgure: il patron nerazzurro, infatti, si è detto "umanamente dispiaciuto per Mancini. Mi rendo conto che questo è il momento in cui sembriamo tutti cattivi. Quando si decide una separazione, specie dopo un periodo nel quale c'è stata una forte passione, i giorni peggiori sono sempre i primi. So bene quanto sia importante Mancini per l'Inter e non ho dimenticato quello che ha fatto con noi, soprattutto in questi ultimi due anni. E' stato bravo e glielo ho detto, così come so bene che abbiamo vinto uno scudetto bellissimo".

Però è arrivato il momento di voltare pagina, Josè Mourinho presto diventerà il prossimo tecnico nerazzurro. Pare che la conferenza stampa di presentazione sia stata programmata per domani a Lisbona, ma non si esclude neppure un blitz milanese a sorpresa. Di certo il lusitano, che mercoledì volerà in Giappone, ha le idee molto chiare.

Gli obiettivi principali sono quattro: Carvalho, Lampard, Deco ed Eto'o. Con Essien e Quaresma pure inseriti nell’elenco della "spesa". Servono tanti soldi, e per questo motivo non sono escluse cessioni eccellenti, a cominciare da quella di Ibrahimovic che proprio Moratti (ed è questa la novità) ha proposto a Laporta in cambio di Deco ed Eto’o.

Mourinho, infatti, sarebbe intenzionato a dare fiducia ad Adriano (già richiesto ai nerazzurri quando allenava il Chelsea) e non porrebbe il veto di fronte all’eventuale vendita dello svedese.

Intanto Axelander Hleb, giocatore dell'Arsenal da nel mirino dell’Inter, dovrebbe firmare per il Barcellona nei prossimi giorni e lasciare l'Arsenal per una cifra vicina ai 15 milioni di euro.
 

Dopo Flamini, i rientri di Abbiati e Borriello, ecco Zambrotta. Come previsto. Nove milioni sono bastati per convincere il Barcellona a cedere il terzino, ora il Milan dovrà accordarsi con il giocatore (lo farà dopo gli Europei) che chiede un triennale da 4 milioni a stagione.

"Gianluca è del Milan con 10 anni di ritardo, perché nel ’98 il Bari lo lasciò alla Juve e noi prendemmo Serginho, ma mi sembra ancora bello tosto - ha raccontato ieri Adriano Galliani -. Con lui ci siamo sentiti tutti i giorni perché voleva venire al Milan. Sabato sera l’ho chiamato personalmente per dargli la buona notizia".

L’amministratore delegato rossonero ha poi ribadito le prossime mosse di mercato: "Arriverà un attaccante. Non ho mai detto che prenderemo Ronaldinho, è uno dei tanti che stiamo seguendo, ma un po' meno degli altri (in realtà pare ci sia stato un nuovo dietrofront dopo aver saputo che il giocatore è stato ricoverato in una clinica specialistica di Barcellona per un periodo di disintossicazione, eventualmente si aspetterà fino al 29 agosto per decidere se acquistare o meno l’ex Pallone d’Oro, ndr)".

I candidati a rinforzare l’attacco restano due: Eto’o, per il quale, come spiega Galliani, "il Milan farà un'offerta, se troveremo un accordo bene. E' in cima ai pensieri del nostro allenatore, è lui che lo desidera. Ma sa anche che arriverà soltanto per una certa cifra".

Una frase contraddittoria rispetto a quella pronunciata due giorni fa ("Ci avevano chiesto 50 milioni per il giocatore e siamo scappati...") che sa anche di manovra di disturbo nei confronti dell’Inter e va pure interpretata come tentativo di abbassare il prezzo di Drogba, il vero obiettivo di Berlusconi. Già, perché il tesoretto rossonero, 30 milioni, ora può essere investito solo sull’ivoriano.

Restano da risolvere anche dei problemi legati al rinnovo del contratto di Paolo Maldini. Stando almeno a quanto trapelato dalle stanze di via Turati, c'è un'offerta che non accontenta e una richiesta che non può essere soddisfatta. C'è, sopra ogni cosa, la prima concreta possibilità di rottura tra la società e il suo capitano.
 

 

PILLOLE

 

La Juventus vuole Giuseppe Rossi prima che il talento dell’under 21 finisca nelle grinfie di Bayern Monaco e Real Madrid e continua il pressing sulla Roma per Aquilani (da barattare con Iaquinta che sostituirebbe Vucinic che potrebbe finire all’estero).

Proprio i giallorossi hanno proposto al Barcellona lo scambio Mancini-Abidal e non mollano la presa su Di Natale corteggiato anche dal Liverpool.

Può tornare in Italia Bojinov: l'attaccante bulgaro, dopo una sfortunatissima stagione al Manchester City, è stato offerto al Genoa