{{IMG_SX}}22 maggio 2007- E' Michael Moore la star di Cannes: preso d'assalto dai fan, seguito come un'ombra dalle telecamere e con pochissimo tempo libero, tra un'intervista e una comparsa in televisione. Ma il suo lavoro dà anche fastidio a qualcuno e il regista, pur con il sorriso sulle labbra, teme per il suo futuro.

 

Il suo documentario "Sicko" - un feroce attacco al sistema sanitario degli Stati Uniti - è l'argomento di discussione per antonomasia al festival. Moore, in un'intervista all'Associated Press, ha sottolineato l'urgente necessità di riformare il sistema e il motivo per cui pensa che l'amministrazione Bush si appresti a fargliela pagare. "E' un governo che è finanziato dalle case farmaceutiche e dalla compagnie assicuratrici legate al mondo della sanità, quindi non sono sorpreso che mi stiano alle costole", ha affermato il regista, sul conto del quale il Dipartimento del Tesoro Usa ha aperto un'inchiesta per il viaggio a Cuba durante le riprese del film.


"Mi stupisce però che lo stiano facendo così presto", ha riconosciuto. "Non pensavo che volessero attirare attenzione sul film". Moore ha dichiarato di aver appreso di essere sotto inchiesta soltanto pochi giorni prima della presentazione di "Sicko". Gli sono stati concessi 20 giorni per rispondere alle domande sul viaggio, accompagnato da un gruppo di americani ammalati che comprendeva alcuni soccorritori dell'11 settembre: sono andati a Cuba per avere cure mediche.