"Di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31". Il verso della simpatica filastrocca sui mesi dell’anno introduce alla catena di misteri di due società, la 28 Investimenti srl e la 31 Invest sa, ricostruito attraverso le ultime visure disponibili presso la Camera di Commercio. La prima ha sede a Bologna dal 1997, anno in cui stata trasferita da Genova: ne è amministratore unico Mario Bandiera, che è anche consigliere di amministrazione del Bologna Fc 1909. Tra i suoi principali oggetti sociali, stando alla visura camerale, c’è l’assunzione e la gestione di partecipazioni societarie in società italiane ed estere".

 

Secondo il libro soci depositato in Camcom della società calcistica, il 10 novembre 2006 la 28 Investimenti ha acquistato 2,5 milioni di azioni (pari a un eguale controvalore in euro) dalla Les Copains holding, una srl posseduta al 68,55% da Bandiera e di cui ne è anche il presidente. L’operazione è avvenuta sette giorni prima dell’assemblea di approvazione del bilancio del Bologna, che ha disposto anche l’abbattimento e la ricostituzione del suo capitale sociale. In quella occasione la 28 Investimenti ha sottoscritto il 25% del capitale del club rossoblù. E qui spunta il primo mistero. La 28 Investimenti è controllata da due fiduciarie, che ne schermano altrettanti (o più) proprietari: dalla Sirefid al 98,97% e dalla Fiduciaria Vonwiller per il residuo 1,035%. Non è dato sapere chi ci sia dietro di esse: il loro compito, perfettamente lecito per la legge italiana, è di occultare gli azionisti. E qui c’è gustosa coincidenza: 28 Investimenti e Les Copains Holding hanno sede nello stesso palazzo di via Cerodolo 3 a Bologna.

 

Visure alla mano, si può soltanto sapere che la Sirefid è interamente controllata dal gruppo bancario IntesaSanpaolo, mentre la Fiduciaria Vonwiller (con sede nel centro di Milano) è controllata al 5% dalla Solfinvest e per il 95% da Vonwiller srl. Particolare curioso: l’81% di quest’ultima è a sua volta detenuto dalla controllata Fiduciaria Vonwiller. Insomma, il proprietario della stessa fiduciaria è completamente blindato dietro di essa. Il mistero della proprietà della 28 Investimenti fa a pugni con l’articolo 16 bis delle norme organizzative della Figc. Esso prevede che "non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinano in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale". Il controllo si ha quando un soggetto, o i suoi parenti o affini entro il quarto grado "sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali". Chi viola questa norma è sottoposto alle pene dell’articolo 13 del codice di giustizia sportiva, che vanno dall’ammonizione, alla penalizzazione, alla retrocessione all’ultimo posto in classifica sino all’esclusione dal campionato. L’articolo delle Noif non ha contemplato anche le fiduciarie il cui utilizzo, perfettamente lecito per la legge ordinaria, sembrerebbe un “uovo di colombo” per aggirare il divieto di detenere più partecipazioni in diverse società di calcio. Non sarebbe stato meglio introdurre nelle recenti riforme di norme e statuti federali, se non un divieto, almeno l’obbligo di dichiarare i reali possessori di quote detenute sotto intestazioni fiduciarie, così come è previsto per le società quotate in Borsa?

 

E da Bologna i misteri proseguono in Lussemburgo. Secondo il Memorial - Journal officiel del Granducato, la 28 Investimenti possiede il 100% della 31 Invest sa, costituita nel novembre 2002. Altra particolare coincidenza: Mario Bandiera ne è amministratore, insieme a Federico Franzina e Carlo Santoiemma. E dal Lussemburgo si torna a Bologna: la 31 Invest è infatti proprietaria del 26,2% della Les Copains holding, ossia dell’azienda controllata da Bandiera, che ha tra gli oggetti sociali la "conduzione, locazione e la gestione, diretta e indiretta, di beni immobili di ogni genere e specie". Quest’ultima ha il 25% della Aktiva, ossia della società che dovrà costruire il nuovo stadio da 25-30mila posti del Bologna, con annesso centro commerciale, parchi tematici e campo da golf da 60 ettari, a Medicina nella provincia felsinea. Il progetto “Romilia” sorgerà su un’area di 300 ettari: gli investimenti previsti ammontano a 500 milioni. Stando agli ultimi elenchi soci depositati in Camera di Commercio, Aktiva è controllata al 50% da Motor City in liquidazione, che è a sua volta posseduta al 100% dalla Finalca di Alfredo Cazzola (presidente e azionista del Bologna), e al 25% dalla Cogei Costruzioni controllata e presieduta da Renzo Menarini (consigliere e azionista del Bologna), che ha come oggetto "costruzione di edifici civili, industriali, commerciali e monumentali".

 

Riepilogando, una società italiana, 28 Investimenti, con azionisti schermati da due fiduciarie, è il secondo azionista del Bologna e possiede una società lussemburghese, 31 Invest. Questa a sua volta è il secondo azionista di una società italiana, la Les Copains holding, che affitta gli immobili, che è il secondo azionista di Aktivia che realizzerà “Romilia”. Insomma, l’identità del primo anello della catena non si conosce. Si dirà che c’è una mancanza di trasparenza: ma per la normativa attuale è tutto perfettamente a posto.