L’azionariato di Schematre, concessionaria di pubblicità per il Fc Bologna, ricorda quello di una piramide. Come quello di 28 Investimenti, si conclude con una fiduciaria, la Sofir. Per meglio spiegare iniziamo dal suo vertice, attraverso le ultime visure ed elenchi soci disponibili in Camera di Commercio. Schematre è una srl con 100mila euro di capitale sociale interamente controllata da Ies Group, entrambe con sede a Zola Predosa nello stesso stabile di via Garibaldi 15: ne è presidente Andrea Lanzoni, vicepresidente e amministratore delegato Lorenzo Lelli, mentre è consigliere Tiziano Pini. Tra i suoi oggetti sociali principali, oltre alla ricerca e raccolta pubblicitaria, c’è anche «la progettazione e realizzazione in proprio e per conto terzi di strutture architettoniche, tecnologiche ed impianti in genere per manifestazioni pubbliche e private in genere». Da qui si passa alla controllante Ies Group, che ha sei azionisti. Vi ritroviamo gli amministratori di Schematre: Lanzoni (15%), Pini (3,5%) e Lelli (7,5%). A questi si aggiungono Marco Poggioli (3%), Francesco Cervellati (3%) e la controllante Secaba srl (68%), che ha acquisito (secondo l’annotazione nel libro soci del 2 marzo 2006) una serie di quote da tutti gli azionisti presenti nel capitale, assieme a quelle di due ex soci. Presidente è Marco Carboni, mentre vicepresidente e amministratore delegato è Andrea Lanzoni. L’oggetto sociale è affine a quello della controllata: consulenza nella comunicazione pubblicitaria e commerciale, servizi per l’ideazione, progettazione di spettacoli e manifestazioni varie.

 


Da Zola Predosa ci si sposta in via Francesco Roncati a Bologna, presso l’anello di viali che ne delimita il centro storico, dove si trova la sede della Secaba, srl con capitale da 100mila euro. L’oggetto sociale cambia rispetto alle controllate: visure alla mano, l’azienda tratta la "compravendita, costruzione, ristrutturazione, gestione e locazione di beni immobili di qualsiasi tipo". Vi si trova ancora Marco Carboni, in veste di amministratore unico. Gli azionisti sono la Europonteggi Energia srl (50%), la Europonteggi Bologna spa (45%) e la Buy Image (5%).


Sotto la guida delle visure camerali, percorrendo a nord l’anello stradale nel tratto tra Viale Carlo Pepoli e Viale Antonio Silvani, ci si imbatte in una traversa, via Calori. Qui al numero 10 si trova la sede della Europonteggi Energia, spa con 5 milioni di euro di capitale. Si nota che Carboni ha collezionato il terzo incarico societario di seguito: amministratore unico. Anche stavolta gli azionisti sono tre: Europonteggi Europa srl (50%), Margo’s Business Company srl (49%), Geimpra srl (1%). Oggetto sociale principale: progettazione, noleggio e montaggi di impianti fissi e mobili.

 

Sempre allo stesso indirizzo è presente la sua controllante Europonteggi Europa, srl con appena 30mila euro di capitale, impegnata "nella compravendita, costruzione e ristrutturazione, gestione e locazione di beni immobili di qualsiasi tipo". Vi è presente, sempre come amministratore unico, il solito Carboni. Ma si ha una sorpresa: egli possiede soltanto il 2% del capitale, mentre il restante 98% è in mano alla Sofir – Società fiduciaria e di Revisione srl. Stando alle visure camerali, quest’ultima è una "ditta operante con l’estero dall’11/6/1997" ubicata in pieno centro di Bologna: ne è presidente Giuseppe Chieffo, che ne è anche l’azionista principale con poco oltre il 51% del capitale. La Sofir non è un nome nuovo alle cronache. Secondo il Corriere della Sera del 16 dicembre 2006, la fiduciaria è l’azionista unico della Teti finanziaria srl. Stando ai verbali dell’inchiesta giudiziaria, consultati dal Corsera, sulle presunte irregolarità sulla gestione della Banca Popolare di Lodi (ora Popolare Italiana) quest’ultima è una società immobiliare, verso cui, secondo la testimonianza resa ai Pubblici ministeri milanesi dall’ispettore della Banca d’Italia, Roberto Angeletti, sarebbero affluiti alcuni assegni circolari da parte degli ex manager di Unipol Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. Come per la Teti, anche nel caso di Europonteggi Europa il segreto del suo socio misterioso è custodito nelle stanze ovattate della Sofir. Ma allora chi è l’azionista cardine che controlla con una piramide la Schematre? Quando si incontrano le fiduciarie, il cui compito è riconosciuto per legge, la risposta è unica: non è dato saperlo.