{{IMG_SX}}Dopo le condanne della giustizia sportiva e i ricorsi contro di esse, l'ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo e l'ex direttore generale nonché ex consigliere di amministrazione con poteri esecutivi Luciano Moggi attendono gli sviluppi dei procedimenti penali. Uno dei filoni d'inchiesta, stando al prospetto dell'aumento di capitale della società bianconera, riguarda le ipotesi accusatorie mosse dal Procuratore aggiunto di Torino, Bruno Tinti, nei confronti di Giraudo e Moggi per "falso in bilancio" ed "emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di tali documenti". Riguardo a questo procedimento c'è un'importante novità riferita dal club bianconero: "la società ha presentato in data 17 gennaio 2007 una querela per tutti i reati commessi in danno della società che potranno emergere dalle indagini e nei confronti di chi apparirà esserne stato autore".

 

Sembrava che la Juventus non fosse intenzionata ad esperire le vie legali per le eventuali responsabilità dei suoi passati dirigenti: ci si attendeva che esperisse un'azione di responsabilità verso di essi dopo la condanna alla retrocessione in serie B, ma non se ne è fatto nulla. Invece, la presentazione della querela è un primo atto a tutela degli azionisti contro i danni derivanti da eventuale cattiva gestione riconosciuta dalle indagini dei magistrati.



Entrambi sono inoltre indagati dai Pubblici Ministeri Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci della Direzione distrettuale antimafia di Napoli per varie ipotesi di reato, tra cui, come si legge ancora nel prospetto dell'aumento di capitale della Juventus, "l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva". Moggi insieme al figlio Alessandro, in merito alle indagini sulla Gea, comparirà il 21 giugno prossimo davanti al Tribunale penale di Roma per rispondere del reato di associazione per delinquere nonché di minacce e di violenza. Ma cosa fanno adesso i due, che assieme a Roberto Bettega (anch'egli consigliere esecutivo) costituivano la "triade" della gestione della società appartenente a casa Agnelli? Stando ai rilievi svolti in Camera di Commercio, sinora Moggi non ricopre alcun incarico societario e non risulta essere socio di aziende. Si accontenta di svolgere il suo lavoro di commentatore sportivo. Invece Giraudo, "uomo azienda" fedele al defunto Umberto Agnelli, non ha perso il pallino degli affari e si è trasferito con la moglie Maria Elena Rayneri a Londra, dove avrebbe alcuni interessi immobiliari: il mattone è il suo chiodo fisso assieme al golf, come si vedrà in seguito. Infatti egli
in passato è stato consigliere della Fivi (Fiat iniziative di valorizzazione immobiliare), della Unimorando (attività immobiliari su beni propri), e della Slittovie di Salice d'Ulzio impegnata nella costruzione di impianti sportivi. E' stato anche impegnato nell'intermediazione finanziaria con la Ifil Investimenti e nelle assicurazioni con la Allsecures Assicurazioni, dov'è stato consigliere.

 



Secondo le visure della Camera di Commercio, l'impegno attuale più importante di Giraudo è nella Royal Park Estate, società per azioni con 1,32 milioni di euro di capitale versato costituita il 30 gennaio 2006, a poco più di tre mesi dallo scoppio di Calciopoli. Egli è socio al 60% e ne è anche l'amministratore unico, mentre Andrea Nasi è azionista al 40%. Quest'ultimo è un componente della Famiglia Agnelli: è figlio di Marinella Wolf e Giovanni Nasi a sua volta discendente di Aniceta Agnelli e Carlo Nasi. Visure alla mano, il principale oggetto sociale verte su "l'assunzione, la compravendita, la gestione di partecipazioni in altre società in qualsiasi forma costituite o costituende al solo scopo di stabile investimento e non di collocamento al pubblico". Inoltre la Royal Park Estate "potrà compiere, inoltre, tutte le operazioni mobiliari e immobiliari connesse al conseguimento dell'oggetto sociale": in questo ambito potrà effettuare "compravendita e la permuta di beni immobili e di diritti reali immobiliari" e la "stipulazione e l'accollo di mutui anche fondiari". Nel febbraio del 2006 la società ha effettuato un aumento di capitale per poter acquistare il 51,52% della Immobiliare I Roveri spa, che ha come oggetto sociale "l'acquisto, la vendita, l'affitto di terreni con impianti ed attrezzature adibite per il gioco del golf ed altra attività sportiva nonché la costruzione dei predetti impianti".


L' Immobiliare I Roveri possiede alcuni terreni a Robassomero, nella zona a nord della provincia di Torino presso il parco regionale La Mandria, affittati all'Associazione Sportiva I Roveri. Stando al supplemento ordinario numero 1 al Bollettino Ufficiale numero 21 della Regione Piemonte del 22 maggio 2003, fu espresso dalla stessa Regione un "parere su istanza di concessione in sanatoria" presentata dall'Immobiliare I Roveri "per la realizzazione di lavori abusivi nel comune di Robassomero (To), all'interno del Parco regionale La Mandria". La Regione Piemonte espresse in merito "parere favorevole" ai sensi della legge 47 del 28 febbraio 1985. Fu un provvedimento reso possibile dalla legge, "ai fini della sanatoria per la realizzazione di lavori finalizzati al mutamento di destinazione d'uso di terreni da agricolo a campi sportivi per il golf e per la costruzioni di ponticelli" nel suggestivo e tonificante polmone verde del parco regionale posto a pochi chilometri dal capoluogo piemontese. L'Immobiliare I Roveri è una vera e propria "public company" con ben 474 azionisti: ogni azione vale 2mila euro. Tra essi spiccano i nomi della "dynasty" degli Agnelli: Andrea figlio del defunto Umberto Agnelli e Andrea Nasi che ne è anche presidente. Entrambi dividono per un sesto un'azione con altri quattro soci. Sono presenti anche due aziende di rilievo: la Electrolux Italia e la Tnt Global Express con un titolo a testa. E c'è anche una vecchia gloria della Juventus: Giuseppe Furino, che possiede un'azione. L'Immobiliare I Roveri ha venduto nel marzo 2005 la propria quota di 7.407 euro (pari all'8,23%) posseduta nella Investimenti Agricoli srl, che ha sede anch'essa nella Tenuta delle Mandrie a Robassomero, al nuovo azionista di riferimento, il Consorzio Lago Risera. Anche Giraudo ne era socio ed ha venduto la sua quota di 2.136 euro allo stesso Consorzio. Nella Investimenti Agricoli è presente Pavel Nedved, una delle attuali "bandiere" bianconere, che tuttora possiede una piccola quota di 712 euro (0,80%). Il calciatore ceco la detiene, elenco soci storico alla mano, almeno dal dicembre 2003.


Ma gli interessi immobiliari di Giraudo non finiscono qui. L'ex dirigente bianconero e sua moglie Maria Elena Rayneri sono i due unici soci amministratori della Fraluca società semplice, costituita dal 1968: secondo le trascrizioni delle visure camerali, l'hanno rilevata dal 2 febbraio scorso. La società che ha sede nel centro di Torino ha come oggetto "l'acquisto e la conduzione di fondi agricoli, di terreni e di fabbricati di qualsiasi genere, tipo e destinazione, nonché quote di comproprietà di fabbricati e in genere l'acquisto di immobili e valori immobiliari, la loro gestione e la loro eventuale assegnazione ai soci". I coniugi Giraudo sono più uniti che mai in un altro sodalizio: sono gli unici due soci (Antonio dal 1990, Maria Elena dal 2006) di una società dal nome che evoca paesaggi siberiani, la Erba e Steppa società semplice costituita nel 1976. Il suo oggetto è "la formazione, l'amministrazione e la gestione di un patrimonio costituito da attività immobiliari, compresa l'eventuale attribuzione in godimento ai soci dei beni sociali". La suddivisione degli utili non è però paritaria: stando alla visura camerale, "il socio Antonio Giraudo partecipa agli utili nella misura del 99%". La Rayneri si accontenta del restante 1%.


Infine, l'immobiliarista Giraudo è sbarcato anche in Liguria, nella ridente città di Savona, dove ha coniugato le sue due grandi passioni, ovvero golf e mattone. Qui risulta, stando agli elenchi camerali, essere socio con la quota di 12 azioni nella Società Golf Garlenda spa: vi è presente una nutrita serie di azionisti, quasi tutti possessori di 12, 24, o 36 titoli. L'azionista di riferimento con 180 titoli è l'Associazione Sportiva Golf Club Garlenda. Il suo oggetto sociale sono le "gestioni immobiliari e mobiliari", nonché "l'esercizio di attività sportivi affini quali campi da golf e da tennis, impianti per l'equitazione, piscine e quanto altro inerente".