{{IMG_SX}}La Louis Vuitton Cup del 2002-2003, disputata ad Auckland, Nuova Zelanda, vide nove barche da sei nazioni diverse disputare 120 regate in cinque mesi per selezionare lo sfidante per l' America's Cup. Il 19 gennaio 2003 lo sfidante svizzero Ernesto Bertarelli (nella foto), con la sua Alinghi, timonata da Russell Coutts, vinse la finale della Louis Vuitton Cup sconfiggendo lo sfidante americano, Oracle BMW Racing di Larry Ellison, con il punteggio di 4-1. È curioso notare che la Svizzera è una nazione che non ha sbocco al mare.

Il 15 febbraio 2003, iniziò la finale vera e propria. Con una brezza tesa, Alinghi vinse facilmente la prima regata, dopo che New Zealand si ritirò a causa di diverse rotture alle manovre e nel pozzetto, che le fecero imbarcare grosse quantità di acqua. La seconda regata, il 16 febbraio 2003, venne vinta da Alinghi con un vantaggio di soli sette secondi. Fu una delle regate più combattute ed eccitanti da molti anni a quella parte, con le barche che si scambiarono al comando diverse volte e un duello di 33 virate nel quinto bordo.

Quindi il 18 febbraio, in gara 3, Alinghi vinse una partenza critica, dopo aver ricevuto all'ultimo momento un avvertimento sul cambio di direzione del vento, e condusse per tutta la gara, vincendo con un margine di 23 secondi. Dopo nove giorni senza la possibilità di regatare, inizialmente a causa della mancanza di vento, e successivamente per il troppo vento e il mare grosso, si arrivò al 28 febbraio, inizialmente previsto come giorno di riposo.

La gara 4 venne nuovamente disputata con vento sostenuto e onde, e le difficoltà di New Zealand continuarono, quando il suo albero si spezzò durante il terzo bordo. Il giorno successivo (1 marzo 2003), fu ancora una volta un giorno di frustrante bonaccia, con la gara annullata dopo che le imbarcazioni avevano passato più di due ore in attesa del via con vento leggero. Lo skipper di Alinghi, Russell Coutts, non fu in grado di festeggiare il suo 41° compleanno con la vittoria della coppa, ma era in buona posizione per riuscirvi il 2 marzo.

Gara 5 partì in orario e con una buona brezza. Alinghi vinse ancora una volta la partenza e si tenne in testa. Nel terzo bordo, New Zealand ruppe un tangone dello spinnaker durante una manovra. Anche se lo gettò a mare e lo sostituì con uno nuovo, non fu in grado di recuperare, perdendo la gara e la coppa.

La vittoria di Alinghi significò per Coutts, che in precedenza aveva regatato per la Nuova Zelanda, la vittoria in tutte e 14 le ultime regate dell'America's Cup alle quali aveva preso parte come skipper. Significò inoltre che aveva vinto il trofeo due volte come sfidante e una come difensore.

Coutts non era l'unico neozelandese a regatare per sindacati stranieri nelle regate del 2002-2003. La sola Alinghi aveva quattro neozelandesi nell'equipaggio. Chris Dickson, skipper di Oracle BMW, era anch'egli neozelandese, ed era stato coinvolto in una precedente sfida neozelandese per l'America's Cup. Qualunque fosse stato il risultato della finale della Louis Vuitton Cup e della America's Cup, era certo che lo skipper vincente sarebbe stato un neozelandese.