{{IMG_SX}}Roma, 24 aprile 2007 - Sei persone sono state arrestate su provvedimento del gip del tribunale di Tivoli, nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm Marco Mansi su presunti abusi sessuali compiuti in una scuola materna di Rignano Flaminio nei confronti di decine di bambini. L'ordinanza di custodia cautelare, fatta eseguire dai carabinieri della compagnia di Bracciano, è stata notificata a tre maestre, il marito di una delle donne (noto autore televisivo), una bidella e un extracomunitario addetto a un distributore di benzina del paese L'inchiesta aveva preso il via sulla base di una serie di denunce presentate nel luglio del 2006 da cinque famiglie.

 

I reati contestati dalla procura vanno, a seconda delle posizioni, dall'associazione per delinquere finalizzata alla sottrazione di minore, al sequestro di persona, dalla violenza sessuale di gruppo a quella su minori di anni dieci, per finire agli atti osceni in luogo pubblico. Stando agli accertamenti investigativi, gli indagati, almeno quelli in servizio presso la scuola materna di Rignano Flaminio, avrebbero condotto i piccoli alunni fuori dal complesso scolastico durante le ore di lezione costringendoli a partecipare a giochi erotici, durante i quali venivano utilizzate anche sostanze narcotizzanti e stupefacenti. L'inchiesta è stata resa particolarmente complessa sia dalla delicatezza dei reati contestati sia dalla giovanissima età delle vittime (tutte tra i 3 e i 4 anni), nonchè dalla difficoltà di procedere con cautela e discrezione in un piccolo centro come Rignano Flaminio. Gli arrestati sono ora tutti in carcere.

 

Severi e univoci i giudizi da ogni parte: «Siamo di fronte a comportamenti esecrabili di gravità inaudita...». Lo dice il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni che conferma «tolleranza zero» nei riguardi di questi crimini. Oltre ai provvedimenti di sospensione già adottati da tempo dal Direttore Regionale, si procederà all'immediato licenziamento dei docenti coinvolti appena la magistratura avrà concluso il proprio operato. "Sono seriamente preoccupato" ha detto il presodente della regione Lazio Piero Marrazzo che rinnova tutto il suo 'impegnò e quello della Regione perchè "fatti come quelli che stanno emergendo non abbiano a riprodursi". E per la presidente del Moige Maria Rita Munizzi si "rompe un luogo comune ancora radicato intorno alla figura del pedofilo, uno sconosciuto, uomo, magari dall'aria poco raccomandabile. La maggior parte degli atti di pedofilia - osserva - avvengono all'interno della cerchia domestica o in luoghi e tra persone che i genitori ritengono sicuri. Ed esiste anche, se pur minoritaria, una pedofilia al femminile". "Mi farò promotore di un provvedimento per l'applicazione delle 'aggravanti specifiche', che rendano più severe le pene quando sono coinvolti gli insegnanti", annuncia infine il senatore Luigi Lusi della Margherita.