{{IMG_SX}}Pavia, 22 agosto 2007 - DI ALBERTO, indagato per l’omicidio di Chiara, a Garlasco si dice ogni bene. Delle cugine Paola e Stefania molto meno. Sarà perché sono sempre state sotto i fari, le due gemelle 23enni figlie della sorella del papà di Chiara. O sarà per la loro magrezza, che più che nascondere ostentano. Paola, lunghissimi capelli neri, non ha avuto alcun problema a dichiarare alla stampa la sua anoressia, né che due giorni prima dell’omicidio della cugina aveva tentato di togliersi la vita e che proprio Chiara era corsa ad aiutarla. «Con la sua morte — aveva detto — ho capito quanto vale la vita». Una depressione che è apparsa superata in fretta, proprio nel momento in cui tra capo e collo le piomba addosso una tragedia simile. Paola ha le stampelle da oltre un mese: è stata operata il 13 luglio perché i legamenti della rotula del ginocchio sinistro hanno improvvisamente ceduto mentre andava in bicicletta.

CON IL GINOCCHIO contenuto da un tutore e le stampelle, si è lasciata riprendere dalle telecamere sulle scalette della villa dove vive con papà, mamma, sorella e fratello, a un chilometro di distanza da quella del massacro e a pochi metri dalle rumorose Rotonde di Garlasco. Il giorno dopo, insieme alla gemella Stefania, capelli corti biondo cenere, è andata a posare un fiore finto davanti al cancello della villetta di via Pascoli. Lì c’erano le telecamere a riprenderle, mentre legavano la grossa camelia bianca al cancello con la foto di loro tre insieme: un fotomontaggio dichiarato, che ritrae le gemelle in tempi lontani, quando entrambe stavano meglio, e Chiara aggiunta al loro fianco. Tutte e tre dovevano essere vestite di rosso, hanno chiesto al fotografo che ha ritoccato la foto. «Volevamo un ricordo» hanno spiegato quell’atto un po’ stridente con la tragedia. Anche davanti alle telecamere si sono messe in posa più volte, come a riconoscere il loro ruolo principale di cugine e amiche intime di Chiara e come due ragazze di paese che un tempo hanno tentato di sfondare nel mondo dello spettacolo senza riuscirci. Per questo Garlasco parla di loro, dopo aver assistito alla smania di emergere con provini nelle tv locali e alla caduta perché nessuno le ha fatte lavorare.

HANNO RIPIEGATO sugli studi, l’una per diventare giornalista, l’altra avvocato come il padre, dopo essersi entrambe diplomate con buoni voti al liceo linguistico di Mortara. Stefania, sotto pressione per due lunghi interrogatori e le prime voci su un suo possibile coinvolgimento nel delitto, d’improvviso aveva smesso di parlare e farsi riprendere dalle tv. Si era mostrata per l’ultima volta sul balcone di casa in pigiamino estivo inveendo contro chi stava ficcando il naso sulle voci di gelosia per la cugina perfetta e felice. O quelle di innamorata frustrata del fidanzato altrui. «Erano legatissime a Chiara», ammette Maria Rosa, la zia.

PRIMA CHE CHIARA conoscesse Alberto e si laureasse, le ragazze andavano in discoteca e uscivano insieme, poi i rapporti sono un po’ rallentati. Ma tra loro il legame era sempre forte, tant’è che proprio nelle ultime settimane, quando la depressione di Paola si era accentuata e quella di Stefania anche (era stata lasciata da un ragazzo di Gropello Carioli), Chiara ha dedicato più tempo alle cugine-amiche. «Anche domenica era qui con noi». Fino alle cinque del pomeriggio, quando Alberto ha reclamato la sua compagnia.