{{IMG_SX}}PERUGIA, 5 dicembre 2007 - Il rientro in Italia dell'ivoriano Rudy Hermann Guede, uno dei principali indiziati del delitto di Perugia, è previsto per domani (riserbo sull'orario di arrivo) e verrà curato dall'Interpol mediante un ufficiale di collegamento di Coblenza che porterà il giovane da Francoforte a Fiumicino.

Qui ci saranno ad attenderlo gli uomini della squadra mobile che lo trasferiranno al carcere perugino di Capanne dove il magistrato inquirente potrà procedere all'interrogatorio (il giovane fin dalla notifica del mandato di arresto europeo non si è opposto a raccontare la sua verità, ed in parte lo ha già fatto nei due incontri avuti con i suoi legali).

 

È presumibile che l'interrogatorio possa svolgersi  venerdì, dati i due giorni festivi successivi e il fatto che per il 12 dicembre è in programma l'interrogatorio di Amanda Knox (indagata insieme a Rudy, Raffaele Sollecito e anche Lumumba Diya, l'unico scarcerato e per il quale i legali hanno avanzato richiesta di archiviazione).

 

LA VERITA' DI RUDY

"Voglio tornare al più presto in Italia, e raccontare quello che so. Voglio indicare l'assassino di Meredith. L'ho visto, potrei riconoscerlo. Non era solo, con lui c'era qualcun altro". È questo uno stralcio del racconto di Rudy Guede, l'ivoriano coinvolto nell'assassinio a Perugia della ragazza inglese Meredith Kercher, fatto al padre Roger, durante la visita in carcere ieri in Germania, nel penitenziario tedesco di Mannheim, un incontro i cui contenuti sono pubblicati oggi da «Il Messaggero» e da «Il Mattino».


"Papà ti giuro non sono stato io", ha detto Rudy che non vedeva il padre da quattro anni. "Ero con Meredith, ci siamo baciati. Poi mi sono sentito male e sono andato in bagno e mi sono messo ad ascoltare l'i-Pod. Ho sentito qualcuno entrare e poi le urla di Meredith. Sono uscito ed ho visto quell'uomo» ha continuato Rudy, aggiungendo: "Un italiano poco più basso di me. Gli ho chiesto: che fai? E lui mi ha aggredito, mi ha anche ferito con il coltello e poi è fuggito".


"Ho cercato di aiutare Meredith, c'era tutto quel sangue. Mentre ero lì -ha detto ancora- ho sentito un botto e delle voci fuori".
Rudy al padre ha raccontato di aver "sentito dei passi sulla ghiaia del vialetto, quindi una persona che diceva ad un'altra: ho trovato quel negro, incolperanno lui, andiamo. Ho avuto paura, tanta paura e sono scappato via. Anche adesso ho paura, ma questa è la verità".

 

GLI AVVOCATI

"Un nome al colpevole non lo dobbiamo dare noi, sarà l'indagine a fare chiarezza. Abbiamo un profondo rispetto dell'autorità inquirente e mancano 48 ore dal vero e unico interrogatorio serio al quale sarà sottoposto Rudy Herman Guede", dichiara l'avvocato Walter Biscotti, uno dei difensori del ventunenne ivoriano accusato di concorso in omicidio e violenza sessuale nei confronti di Meredith Kercher.


È terminato poco fa, infatti l'incontro presso lo studio legale con i giornalisti nel quale sono stati forniti ulteriori particolari della visita effettuata ieri in Germania dagli avvocati Nicodemo Gentile e Vittorio Lombardo che hanno accompagnato Roger Guede, padre dell'indagato. Ai giornalisti che chiedevano se Rudy aveva visto la foto di Raffaele Sollecito lasciandosi sfuggire se fosse stato lui l'uomo visto scappare dalla casa dell'omicidio riconosciuto come presunto autore, gli avvocati non hanno dato risposta ribandendo che tutto questo è di competenza dell'autorità inquirente.