{{IMG_SX}}Torino, 13 dicembre 2007 - Un lungo applauso ha accolto nella piazza del Duomo di Torino i feretri delle quattro vittime dell'incidente alle acciaierie della ThyssenKrupp.

 

La Polizia municipale ha scortato il corteo funebre aperto dalla macchina con la bara di Bruno Santino, seguita da quella di Roberto Scola, Antonio Schiavone, Angelo Laurino. Sono stati i compagni di lavoro a prendere sulle spalle le quattro bare  ricoperte di rose bianche.

 

I familiari dei quattro operai deceduti occupano i primi banchi. Il figlio di Angelo Laurino, che ha 10 anni, abbracciato alla madre piange a dirotto. All'esterno della Cattedrale vi sono i suoi compagni di scuola, accompagnati dalla loro professoressa.

 

Intorno all'altare ci sono i gonfaloni della città di Torino, della Provincia di Torino, delle Regioni Piemonte e Umbria, della città di Terni e del comune di Envie, il paese del cuneese dove risedeva Antonio Schiavone, il primo degli operai morti.

 

E' arrivato anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero per partecipare al funerale delle quattro vittime dell'acciaieria. "Credo che sia giusto essere qui per un gesto umano di vicinanza alle famiglie - ha detto il ministro - e inoltre perché non finisca tutto in qualche giorno. Essere qui è per me anche un impegno in questo senso: ieri ho posto a Romano Prodi il problema del fondo per le famiglie perché è assurdo che i parenti delle vittime non abbiano un'indennità pari allo stipendio".

 

"Bisogna continuare questa battaglia contro gli infortuni, le morti sul lavoro, una battaglia per la legalità e contro il lavoro nero". A sottolinearlo è stato il ministro del Lavoro Cesare Damiano mentre si recava al duomo di Torino per partecipare "a nome del governo e di tutta l'Italia" ai funerali dei quattro operai morti sul lavoro.

 

L'arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto ha letto il telegramma che il Santo Padre ha inviato in occasione delle esequie delle 4 vittime della Thyssen Krupp. Firmato dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, nel telegramma Benedetto XVI esprime "sentita partecipazione per il dolore che colpisce le famiglie e l'intera città ed auspica che venga tutelata con ogni mezzo la dignità e la sicurezza dei lavoratori". Il Santo Padre, inoltre, nel telegramma assicura "fervide preghiere per coloro che sono tragicamente morti e invoca sollievo e guarigione per i feriti".

 

"Mai più morti come queste". È "l'impegno serio e responsabile", che l'arcivescovo di Torino ha chiesto alla "coscienza di tutti" durante l'omelia. "Mai più lavoratori dilaniati dal fuoco come questi 4 che abbiamo portato qui in una bara o i tre che ancora stanno lottando nei nostri ospedali per sopravvivere e ai quali vogliamo far giungere il nostro pensiero affettuoso e la nostra preghiera".

 

"Le leggi servono ma non bastano, bisogna recuperare il valore della vita umana". Così Luciano Violante, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, presente ai funerali. Per Violante non sono necessarie solo nuove leggi ma "imprese e sindacati devono considerare il valore della vita umana". "Muoiono più operai sul lavoro - ha concluso - che persone in incidenti stradali".

 

Nell'affollata cattedrale c'erano anche la presidente della Regione Mercedes Bresso, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, e il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Presente anche una delegazione della ThyssenKrupp arrivata dalla Germania e da Terni. Un portavoce dell'acciaieria ha sottolineato che l'azienda è vicina al dolore delle famiglie e vuole stare nel silenzio perchè "è la giornata del dolore e del silenzio". In tutti gli stabilimenti mondiali del gruppo oggi alle 11.30 è stato osservato un minuto di silenzio e le bandiere sono state abbassate.