{{IMG_SX}}Aosta, 6 gennaio 2008 - La scelta di un anziano ospite di una casa di riposo di Aosta di essere cremato e che le proprie ceneri fossero disperse, ha provocato la reazione del parroco che avrebbe dovuto celebrarne i funerali religiosi.

 

Il sacerdote, don Carmelo Pellicone, responsabile della parrocchia di Santo Stefano nel centro di Aosta, si è dapprima consultato con la Curia vescovile ed ha poi comunicato di non poter officiare in parrocchia il rito funebre di una persona che, in base ad una legge regionale da poco approvata, secondo cui le ceneri dei defunti possono essere disperse o conservate in luoghi diversi dal cimitero, aveva scelto di essere cremato e di far disperdere le proprie ceneri sui monti valdostani.

 


Il rifiuto del parroco è ispirato al Sussidio pastorale "Proclamiamo la tua Risurrezione" della Commissione Episcopale per la Liturgia della Conferenza Episcopale Italiana (Roma 2007), dove si legge che "la prassi di spargere le ceneri in natura solleva molte domande e perplessitá e la Chiesa ha molti motivi per essere contraria a simili scelte, che possono sottintendere motivazioni o mentalitàá panteistiche o naturalistiche".

 

Il funerale religioso del defunto è comunque stato officiato nella cappella della casa di riposo in cui l'anziano era ospitato e la Curia vescovile di Aosta si è affrettata a definire il fatto come una "erronea interpretazione, eccessivamente severa, di una indicazione pastorale di prudenza" e che "le disposizioni del Diritto Canonico: le esequie ecclesiastiche vengono celebrate per tutti i fedeli, anche coloro che hanno scelto la dispersione delle proprie ceneri, a meno che tale scelta sia stata fatta per ragioni contrarie alla fede cristiana". In sintonia con il documento pastorale, la Curia aostana annuncia inoltre che "si rende perciò necessaria una più approfondita catechesi e comunicazione della fede".