{{IMG_SX}}Roma, 14 gennaio 2008 - Ha chiesto asilo politico alla Svizzera perché ritiene che il suo diritto costituzionale alla salute sia stato violato. S.S., ha 32 anni, è un libero professionista e vive nel Nolano, una delle aree della Campania maggiormente interessate dall'emergenza rifiuti.

 

Perché questa insolita richiesta?
"La zona dove vivo viene comunemente chiamata il Triangolo della Morte (è l'area compresa tra Acerra, Nola e Marigliano, ndr) - spiega - La definizione non è mia, ma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono state trovate 1500 discariche abusive di rifiuti tossici e, sempre qui, è stata riscontrata un'alta incidenza di morti per cancro. Io sono sposato e con un figlio in arrivo, credo di dover garantire a lui un futuro più sano".

 

Ma non poteva semplicemente trasferirsi?
"Trasferirmi in un'altra regione italiana non risolve il problema. La verità è che io non mi sento più tutelato dalle istituzioni italiane. L'articolo 32 della Costituzione recita che 'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività', ma in tutti questi anni nessuno ha controllato l'area dove vivo. Probabilmente la mia salute è già stata minata, ma non credo che mio figlio debba pagare".

 

Che bisogno c'era di chiedere l'asilo politico?
"Io temo per la mia incolumità fisica, per quella di mia moglie, per quella di mio figlio".

 

Ha avuto casi di tumore in famiglia?
"Non c'è famiglia in questo territorio che sia stata colpita da questo male. Anche io e mia moglie abbiamo vissuto questa tragedia. Esistono statistiche che confermano che nel distretto sanitario 73 esiste un'incidenza di tumori più alta del 350% rispetto alla media europea".

 

Perché ha scelto proprio la Svizzera?
"Visto che si tratta di un cambiamento radicale ho puntato su un Paese che, secondo me, rappresenta un modello per il suo alto senso civico e per il rispetto dell'ambiente. Ho inoltrato la richiesta al Canton Ticino dove si parla italiano".

 

Che risposta ha avuto?
"La mia domanda è stata presa in considerazione e in Svizzera si è aperto un grande dibattito sulla questione".


Si aspetta un esito positivo?
"Lo spero, per ora resto in attesa".