{{IMG_SX}}Roma, 13 febbraio 2008 - "Violenza sessuale su Meredith non c'è stata. L'ho sempre detto e continuo a ribadirlo". A parlare in un'intervista in onda nell'edizione delle ore 12.25 di Studio Aperto è il medico legale Luca Lalli, che consegnerà a breve una nuova relazione in supporto all'autopsia eseguita sul corpo di Meredith Kercher, la ragazza inglese uccisa a Perugia nella notte tra il 1 e il 2 novembre.

 

"Sulla ragazza ci sono solo ecchimosi compatibili con un rapporto sessuale, ma potrebbe essere stato consumato anche nei giorni precedenti l'omicidio", aggiunge Lalli. Cadrebbe quindi uno dei capisaldi dell'accusa: Amanda Knox, Rudy Guedè e Raffaele Sollecito sono in carcere con accusa di omicidio e, appunto, violenza sessuale.

 

"La teoria della violenza sessuale è stata costruita dagli investigatori - aggiunge Lalli - non so su quale base" e nella perizia che depositerà ci sono altre precisazioni: sulla causa della morte di Meredith e sull'orario, che potrebbe essere anticipato di qualche ora.

 

"Forse mi sono espresso male quando ho parlato, a proposito di questa ipotesi, di invenzione investigativa. Non intendo dire che gli investigatori si sono inventati la violenza sessuale. È un dato, ripeto, che non emerge dal punto di vista biologico e, dunque, è un dato investigativo per il quale non tocca a me, medico legale, trovare conferma" aggiunge Lalli che stamani depositerà la sua relazione conclusiva.

 

L'anatomopatologo riferisce che Meredith è morta "per una componente sicuramente emorragica", che la "morte è stata provocata dalla ferita al collo che ha attinto un vaso arterioso" e, riguardo la frattura dell'osso ioide che farebbe ipotizzare un tentativo di soffocamento precedente l'accoltellamento, sottolinea: "Quella frattura, a mio giudizio, è un elemento collaterale" e che non si può dire che sia precedente l'accoltellamento. Infine Lalli afferma: "Il coltello non l'ho mai visto" e spiega che la ragazza è stata colpita da "un'arma da punta e taglio".

 

La morte di Meredith Kercher sarebbe avvenuta per asfissia determinata proprio dalla forte emorragia causata dalla lesione alla carotide. Secondo la perizia legale, attualmente ancora in fase di studio dagli avvocati degli indagati e consegnata dal dottor Luca Lalli in Procura intorno alle 12 di oggi, Meredith sarebbe deceduta dopo tre ore dal suo ultimo pasto. Questo farebbe spostare l'ora del decesso tra le 22 e le 23, almeno stando alla ricostruzione effettuata dalla testimonianza di una sua amica - resa al Pm Giuliano Mignini - che il 2 novembre del 2007 l'aveva ospitata per una cena frugale, consumata tra le 19.30 e le 20.

 

Poi alle 21 - sempre secondo il testimone - si sarebbe recata direttamente nella villetta a pochi metri dall'università per stranieri di Perugia. La ricostruzione del dottor Lalli limiterebbe anche il tempo dell'agonia della giovane inglese. L'emorragia non sarebbe durata più di un'ora. Un lasso di tempo considerato comunque sufficiente per averla potuta salvare se uno dei killer fosse stato preso dal rimorso oppure se la lesione alla carotide fosse stata inflitta per uno scherzo o per un gioco sessuale violento finito poi in tragedia.