{{IMG_SX}}Perugia, 5 maggio 2008 -  "Ho letto gran parte delle carte che riguardano Raffaele, e sono convinta, dati alla mano, della sua innocenza". Lo ha riferito l'avvocato-onorevole Giulia Bongiorno che ha accettato l'incarico di difendere Raffaele Sollecito, imputato insieme ad Amanda e Rudy di essere l'assassino di Meredith Kercher. Una scelta non emotiva ma documentata, ha spiegato il legale che per la prima volta nel carcere ternano del Sabbione ha incontrato Raffaele.


La consapevolezza dell'innocenza di Sollecito però non ha fatto sì che Giulia Bongiorno si dilungasse sui presunti punti deboli dell'accusa formulati in questi mesi di indagini. "Insieme agli altri colleghi stiamo studiando tutte le carte e poi preparemo una difesa dettagliata", ha detto.

 

 

IL VERBALE DI RUDY

Gli stralci inediti del verbale di interrogatorio di Rudy Guede, imputato insieme ad Amanda e Raffaele della morte di Meredith, pubblicati dal Corriere dell'Umbria, rilanciano una nuova pista sul movente. Non più quello passionale - già appannato dalla mancata violenza sessuale accertata dagli esami medici - ma quello della droga e del furto.


Il verbale di Guede non è lineare: cioè non si muove per tappe cronologiche, per questo necessità di una ricostruzione potenziale.
Rudy afferma al Pm Mignini che quando entra in casa con Meredith il 2 novembre del 2007 - si erano dati appuntamento il giorno prima per una sorta di approccio amoroso-sessuale - la ragazza si accorge che i denari che aveva prelevato per pagare l'affitto non ci sono più. Spariti. Subito se la prende - secondo il Guede - con Amanda, tralasciando le altre coinquiline italiane. Un segnale che i rapporti tra le due ragazza sono al limite della sopportazione. Sempre attingendo dal verbale di Guede, Metz si reca nella stanza di Amanda per cercare denari.

Rudy afferma: "Ha aperto il cassetto e ha detto neanche i soldi di Amanda ci sono e si è messa a dire quella drogata di merda in inglese". Il problema dello sballo e l'uso delle droghe fa parte dei mesi perugini di Amanda e Raffaele; gli imputati lo hanno confermato ai magistrati. Uno sballo talmente forte e costante che li avrebbe addirittura annebbiati.


A quel punto in casa c'è soltanto Guede e Amanda. Le ragazze italiane sono tornate a casa per le festività. Amanda forse è in compagnia di Raffaele. Rudy cerca di calmare la ragazza. Ci riesce. Provano addirittura a fare all'amore - testimonianza di Rudy supportata dal referto medico in mano al Gip - ma forse la rabbia di Metz per i denari perduti sale di nuovo e tutto si ferma. E' in questo lasso di tempo che potrebbe essere accaduto di tutto: Rudy si mette ad ascoltare musica e se ne va dopo in bagno. Amanda e Raffaele - secondo Guede - entrano in casa.


Scoppia la lite tra Amanda e Metz. Rudy esce dal bagno e vede quel ragazzo italiano - che ne ha parlato anche agli inquirenti tedeschi nel suo periodo di latitanza e prigione - che brandisce un coltello contro Metz. Questa ad oggi è la versione completa e ufficiale di Rudy Guede.
Di questa versione tutta da confermare, gli inquirenti hanno qualche indizio: la mancata violenza sessuale, i denari prelevati dal bancomat da Metz, il pessimo rapporto tra le due vittime, l'alibi traballante del film visto a casa di Sollecito e Amanda, lo sballo per la droga e le tracce del Dna sul coltello del ragazzo pugliese.