{{IMG_SX}}Palermo, 15 maggio 2008 -  Due giovanissimi, uno di 18 e uno di 17 anni, sono stati arrestati a Palermo dalla polizia con l'accusa di aver partecipato a una violenza sessuale di gruppo di cui fu vittima una ragazzina di 13 anni, adescata dal fidanzatino. I fatti risalgono a due anni fa e sono stati ricostruiti dalla polizia dopo che la vittima, ora ospite in una casa famiglia, aveva raccontato la sua drammatica vicenda agli assistenti e poi agli psicologici del centro di Neuropsichiatria infantile e a quelli nominati dalla Procura.


La minorenne sarebbe stata ricattata dal suo ragazzo con la minaccia di lasciarla: in questo modo sarebbe stata costretta prima a fare sesso con il fidanzatino davanti ad altri adolescenti, e poi ad avere rapporti anche con questi. Condotta in un casolare di campagna, per tre giorni e tre notti la tredicenne ha dovuto soggiacere agli abusi consumati sul suo corpo da quattro ragazzi.

 

Due di loro sono stati arrestati adesso su ordine di custodia del gip Spatafora su richiesta del pm Randazzo. Il provvedimento è stato eseguito da agenti della sezione di P.G. presso la Procura del Tribunale per i Minorenni di Palermo.

 

La tredicenne aveva un rapporto difficile con i genitori, che secondo quanto ricostruito dalla polizia avevano adottato un approccio severo di fronte alle irrequietezze adolescenziali della figlia, e avevano istituito un rigido sistema di divieti che era diventato causa di continue violente liti in famiglia. Liti per cui in più occasioni erano dovuti intervenire carabinieri o polizia.

 

La giustizia minorile aveva pertanto deciso di affidare la ragazzina a una casa famiglia. In questo contesto, la tredicenne si era aggrappata al fidanzatino che esercetiva su di lei un forte ascendente. La prospettiva di esserne abbondanata era per la minorenne così inaccettabile che questa minaccia l'ha costretta a subire gli abusi sessuali. Prima del suo ragazzo, poi del branco.