{{IMG_SX}}Roma, 22 giugno 2008 - Le prove scritte degli esami di maturità 2008 finiscono davanti al Tar del Lazio. Il Codacons e l'Associazione per i diritti civili nella scuola, dopo quello che feniscono "lo scandalo" che ha coinvolto le prime due prove scritte d'esame, "caratterizzate da errori e inesattezze gravi", hanno deciso di agire legalmente a tutela degli studenti italiani.

 

Le due associazioni hanno impugnato al Tar le prove scritte, presentando un ricorso . Le errate indicazioni sul testo - affermano Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola - "hanno compromesso il regolare svolgimento della prima prova di italiano, rendendo impossibile una valutazione equa sia degli studenti che hanno scelto di svolgere la prima traccia, sia di quelli che hanno optato per lo svolgimento delle altre tracce, poichè si è venuto a creare un divario insanabile tra gli uni e gli altri in sede di valutazione. Gli uni verranno valutati sulla base di una prova non idonea nella traccia, diversamente dagli altri, con evidente ingiusto riscontro di tale diversità di situazioni sul punteggio finale attribuito".


Presi in esame anche gli errori della seconda prova scritta, testo di greco per il classico e testo d'inglese per gli istituti turistici. "Le gravi inesattezze contenute nelle due prove scritte - spiega il Codacons - rappresentano non solo una palese ingiustizia e una manifesta disparità di trattamento, ma anche una violazione delle leggi in materia di esami". Per questo le due associazioni hanno chiesto al Tar di annullare la validità delle prove scritte della maturità 2008, limitando il giudizio degli studenti alla sola prova orale e al giudizio formulato dal Consiglio di classe per l'ammissione dei maturandi.


La partecipazione a prove di esame "viziate ed errate nei loro presupposti, ha reso ancor più difficoltoso ed ostico per gli studenti affrontare un momento così importante".Per tale motivo Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola hanno convocato il Ministro dell'Istruzione Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro.