{{IMG_SX}}Napoli, 10 agosto 2008 - È finita la latitanza del potente boss della camorra napoletana Patrizio Bosti, 49 anni. Bosti viene ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan Contini. Il camorrista inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell'Interno e si trovava in Spagna. Lo hanno arrestato la Guardia Civil e i carabinieri.

 

Bosti era il reggente di quell'alleanza di Secondigliano della quale fanno parte Edoardo Contini detto 'o' Romano', il boss del quartiere Vasto, il Clan Licciardi, attivo a Miano, e la cosca dei Mallardo, potente nel giuglianese. Bosti era latitante da cinque anni.

 

Tra gli obiettivi del boss e del cartello dell'Alleanza di Secondigliano c'era quello di 'mettere le mani' su Forcella, quartiere di Napoli tra le roccaforti della criminalita', soprattutto dello spaccio di droga, il cui controllo e', dunque, nelle mire di diversi clan.

 

Ad avvalorare questa ipotesi, per i carabinieri, e' anche un legame sentimentale che Bosti aveva con Elena Bastone, ex moglie di Ciro Giuliano, fratello del boss dell'omonimo clan, Luigi Giuliano, che per anni, fino a quando non e' stato decimato da faide e arresti ha controllato Forcella. Era proprio la famiglia Bastone - alcuni membri erano presenti con Bosti al momento della sua cattura - molto probabilmente a coprire la sua latitanza.
I carabinieri ipotizzano che Bosti, che ad oggi aveva il controllo soprattutto dei quartieri di Vasto, Arenaccia, Poggioreale e Capodichino, avesse intenzione di concentrare gli affari anche a Forcella: teatro spesso di omicidi di camorra. Gia' in passato Bosti ebbe una relazione sentimentale con un'altra lady del clan Giuliano, Erminia, arrestata nel 2000.

 

Bosti era stato condannato nel 2005 dalla Corte di Assise di Appello di Napoli a 23 anni di reclusione per il duplice omicidio dei fratelli Antonio e Gennaro Giglio, avvenuto nel settembre del 1984 nell'ambito della guerra di camorra tra il clan di Edoardo Contini, di cui Bosti era cognato, ed i clan Giuliano e Mazzarella. Bosti ha anche precedenti per traffico di stupefacenti, armi, nonche' usura ed estorsione.

 

Quando i carabinieri l'hanno arrestato, era in un ristorante di Plaia de Aro, nella provincia di Girona. Non era armato, non ha opposto resistenza. Ha presentato un documento falso ma poi si e' arreso. In tasca aveva 24 mila euro in contanti, la sua auto era un'Audi R8.

 

E che il suo stile di vita fosse all'insegna del lusso, lo hanno confermato anche i carabinieri nel corso di una conferenza stampa. Viveva in un residence molto costoso, con piscina, ed era sempre in possesso di molti contanti.Era a cena con una quindicina di persone, alcune spagnole altre napoletane; nessuno di loro era armato.