{{IMG_SX}}Roma, 14 ottobre 2008 - Vivono e studiano fuori sede, rigorosamente a spese dei genitori, si divertono parecchio e - a volte - gli esami ne risentono. Ma il senso di colpa o l'illusione di poter recuperare in tempo  li spinge a non raccontare proprio tutto in famiglia. E così alla fine gli studenti fuori sede si ritrovano a raccontare un sacco di bugie ai genitori. 

 

Lo conferma un'inchiesta di 'StudentiMagazine' che sui forum di Studenti.it ha chiesto agli studenti se avessero mai mentito ai propri genitori sugli esami ed il 27% ha risposto di averlo fatto almeno in un caso.
Questo dato si inserisce all'interno di un'inchiesta più ampia in cui la free press della StudentiMediaGroup ha provato a capire il rapporto che si instaura tra i genitori e gli studenti fuorisede.


Infatti due studenti su tre scelgono di andare a studiare lontano da casa prima di tutto per abbandonare l'alveo familiare, facendo una scelta di libertà. Fra questi, il 56% dichiara di voler lasciare la famiglia per maturare ed il 44% per non sentirsi soffocare.


A fronte di questa situazione cresce una generalizzata
sfiducia dei genitori di fuori sede verso la sincerità dei figli lontani, tanto da spingerli a rivolgersi ad investigatori privati per sapere qunto studiano e come vivono.

A confermare la tendenza sono gli stessi operatori del settore: "Sì, c'è un forte aumento della domanda di indagini sui fuorisede da parte dei genitori -racconta Miriam Tomponzi a 'StudentiMagazinè- È una tendenza degli ultimi 3-4 anni. Del resto basta accendere la tv per vedere ogni giorno scene di cronaca con protagonisti giovani e giovanissimi".

 

"È normale -aggiunge Miriam Tomponzi- che un genitore si impaurisca di fronte a tale situazione e, quando non può stare al fianco del figlio in prima persona, si rivolge a qualcuno che possa controllarlo per lui. Inoltre molti genitori hanno capito che il controllo fai da te non funziona e che anzi può essere controproducente". Sulla stessa linea anche Salvatore Currenti, titolare della «Currenti investigazioni» di Pavia, città dove sono tanti glii studenti fuorisede.


 Agli investigatori vengono richieste soprattutto indagini
per scoprire se i figli si drogano o se in generale prendono una cattiva strada. Non mancano anche i genitori che chiedono agli investigatori di scoprire la verità sul rendimento universitario dei propri figli.


"Chiaramente questo non è il problema principale che ci viene richiesto di risolvere, ma esiste -spiega Currenti- una volta abbiamo scoperto un ragazzo che per i genitori era prossimo alla laurea e che in realtà non aveva dato neanche un esame". Dall'inchiesta emergono altri particolari sul nuovo Trend: per portare a termine un servizio di investigazione medio nell'ambito del 'controllo giovanì (così si chiama l'ambito generale d'indagine nei confronti degli studenti) occorrono mediamente 3-4 giorni, per una spesa di 1.000 - 1.500 euro. In base al tariffario nazionale, per un'ora di servizio occorrono tra i 35 e i 70 euro, spese escluse.