Reggio Calabria, 3 gennaio 2009 - Un ordigno ad alto potenziale, costruito artigianalmente, con esplosivo collegato a una bombola del gas, è esploso intorno alle 5 di questa mattina, davanti al portone del tribunale di Reggio Calabria, dove ha sede anche la Procura Generale, nella centralissima piazza Castello.


Sul posto sono intervenuti
i Vigili del fuoco e i Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria che hanno avviato le indagini. La notizia è stata resa nota dai carabinieri.

 L’esplosione dell’ordigno ha provocato solo danni al portone. Nessun passante si trovava nella piazza quando c’è stata la deflagrazione.

 

CACCIA A DUE CENTAURI - La bomba sarebbe stata depositata da due persone, al momento non identificate, che erano a bordo di uno scooter. La telecamera a circuito chiuso della Procura generale di Reggio Calabria ha registrato le immagini dell’attentato che adesso sono al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di dare un volto e un nome ai due individui che hanno compiuto il grave gesto.

Circa venti minuti dopo, attorno alle 5:20, un altro ordignio, con le stesse modalità, è scoppiato davanti a una pescheria nel rione S. Caterina. Nei giorni scorsi, una ordigno simile, che non è esploso, è stato ritrovato davanti alla saracinesca di un bar i cui proprietari sono imparentati con il collaboratore di giustizia Di Giovane.

 

NAPOLITANO - “Appresa la notizia del grave atto intimidatorio compiuto questa notte agli uffici della Procura Generale di Reggio Calabria, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ai Capi degli uffici requirenti della Città la sua solidarietà e la vicinanza del Paese a tutti i magistrati reggini. Il Capo dello Stato - rende noto un comunicato del Quirinale - ha manifestato il convinto apprezzamento e il forte incoraggiamento alla tenace azione, assieme alle forze dell’ordine, di contrasto della criminalità, assicurando il pieno sostegno delle istituzioni”.

 

LA PROCURA: GRAVE ATTACCO -  Il procuratore generale Salvatore di Landro, incontrando i giornalisti, ha espresso forte preoccupazione per il gravo atto intimidatorio di stamani a Reggio Calabria. Lo stesso procuratore generale ha affermato che in un primo momento si era sperato che il gesto fosse rivolto contro gli uffici del giudice di pace, ma successivamente, vista la potenzialità dell’ordigno e le modalità professionali con cui lo stesso è stato posizionato e soprattutto costruito, c’è da ritenere che l’attacco sia contro gli uffici della procura generale.


“Voglio ricordare - ha detto il procuratore - che l’ufficio della procura si occupa della confisca e del sequestro dei beni, e dei procedimenti di appello contro le cosche della criminalità organizzata. Chiederò nel corso del vertice con il prefetto maggiori controlli delle forze dell’ordine e maggiore vigilanza dei nostri uffici, ma soprattutto un maggior controllo da parte degli uffici preposti”.

 

IL GOVERNATORE LOIERO -  "E’ un atto di una gravita’ inaudita e si respira un clima molto pesante. Bisogna fare fronte comune per evitare che i poteri criminali attentino alla democrazia, ha commentato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.
"La Calabria vera - ha aggiunto Loiero - e’ vicina ai magistrati reggini che non si faranno certamente intimidire da episodi anche cosi’ pesanti, come non si sono mai fatti intimidire in passato. A loro esprimo la solidarieta’ mia e della Calabria intera".

 

PIERO GRASSO - "Esprimo la mia solidarieta’ al procuratore generale di Reggio Calabria e a tutta la magistratura della citta’ che e’ stata vittima di un gravissimo atto intimidatorio - è il commento del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - Sono vicino al procuratore generale Salvatore Di Landro, al procuratore Giuseppe Pignatone e a tutti i colleghi".

 
Grasso che ritiene ancora
prematuri i tempi per giungere a conclusioni investigative sull’attentato ha proseguito: "Anche se si tratta di una bomba rudimentale e certo non piazzata, vista l’ora in cui i due criminali hanno agito, per uccidere, gli attentatori hanno certamente ottenuto l’effetto che volevano".