Rosarno (Reggio Calabria), 7 gennaio 2010 - Una vera e propria guerriglia a Rosarno, un grosso centro della piana di Gioia Tauro. A scatenarla alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impiegati nell'agricoltura e accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in un’altra struttura abbandonata. Centinaia di auto sono state distrutte, molti cassonetti sono stati divelti e svuotati sull’asfalto, danneggiate anche alcune abitazioni.


La protesta è scoppiata dopo il ferimento da parte di persone non identificate di alcuni cittadini extracomunitari con un’arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali c’è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volontà di reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in locali dell’Ex Opera Sila, non ci ha messo molto ad esplodere.


Armati di spranghe e bastoni, gli extracomunitari in larga parte provenienti dall’Africa hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina. Gli episodi di violenza non hanno risparmiato nulla: tutto ciò che si trovasse alla portata dei manifestanti, dalle auto, in qualche caso anche con delle persone a bordo, alle abitazioni, a vasi e cassonetti dell’immondizia che sono stati svuotati sull’asfalto.


Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, malgrado l'alta tensione, si è intavolata una trattativa nel tentativo di fare rientrare la protesta. Anche la popolazione ha reagito davanti alla situazione di caos venutasi a creare. Alcuni immigrati, cinque o sei, sono rimasti contusi durante alcuni contatti con le forze dell’ordine, schierate in tenuta antisommossa. Alcune persone sono state fermate.

 

La protesta di Rosarno si è conclusa dopo le 23, ma in precedenza, un secondo fronte si era aperto nel comune di Gioia Tauro, dove la strada statale 18 è stata bloccata. I manifestanti, proprio sulla statale 18, hanno danneggiato decine e decine di auto ed hanno bloccato una vettura con a bordo una donna e due figli. La donna è stata colpita alla testa ed ha riportato una ferita lacero contusa ed è stata costretta a scendere insieme ai figli. Quindi la vettura è stata incendiata.


Tra Rosarno, l’ex fabbrica in disuso, e Gioia Tauro in un immobile dell’ex Opera Sila sono circa 1.500 gli extracomunitari che lavorano come manodopera nell’agricoltura.