Genova, 11 febbraio 2010 - Una coppia con tre bambini, una femminuccia di 21 mesi, e due maschietti di 7 e 12 anni, rischia di perdere il tetto dove vive a Genova per un debito da 17mila euro verso enti pubblici che ora la societa’ di riscossione Equitalia vuole recuperare con la messa all’asta del loro appartamento.

Il Difensore civico della Provincia di Genova Pietro Gambolato che si occupa del caso chiede la sospensione da parte di Equitalia di tutte le procedure per le vendite della prima casa in cui abitano i proprietari che non hanno altri immobili.


‘’In un momento in cui le banche rinviano i pagamenti delle rate dei mutui per le famiglie in difficolta’, in cui si rinviano gli sfratti - afferma Gambolato - in presenza di situazioni di sofferenza come questa, Equitalia dovrebbe sospendere le procedure per la messa all’asta’’.


E lo stesso Difensore civico propone che la banca che ha concesso il mutuo alla famiglia per l’acquisto della casa, lo ricontratti, assorbendo il debito e concedendo loro la liquidita’ necessaria per sistemare la situazione.

 

‘’Da due giorni non dormo. Cosa sara’ di noi e dei nostri bambini. Noi siamo una famiglia unita, ci vogliamo bene. Siamo gente onesta. Cerchiamo di pagare le tasse, ma cosi’ e’ troppo. Siamo schiacciati. Mi auguro che qualcuno si metta una mano sulla coscienza’’: e’ disperata Simona Lanzino. Da due giorni ha saputo dell’asta fissata da Equitalia per il 10 marzo, per la vendita del suo alloggio, 80 metri quadri, in via Burlando, sulle alture di Genova.

Lei e suo marito Giovanni Fidone in quella strada ci hanno sempre vissuto, prima in affitto, poi, dal 2000 in una casa di proprieta’ che hanno comprato con un mutuo. In quella casa hanno avuto i loro due ultimi figli. E quella casa per loro e’ tutto.


Equitalia ora ha avviato le procedure d’asta per recuperare 17mila euro, debiti verso Inps e Inail che Giovanni aveva contratto quando si era messo in proprio come artigiano.


Una situazione che la coppia aveva tentato di sanare nel 2007 accedendo ad un prestito concesso loro dal Centro emergenza famiglie. Con quell’assegno da 5900 euro erano andati agli sportelli di Equitalia convinti di poter sistemare la vicenda. Ma, stando al racconto di Simona, proprio in quella circostanza avevano scoperto di avere altri 7mila euro di debito. Cifra che in poco piu’ di due anni si sarebbe moltiplicata fino a raggiungere quota 17mila.

 

EQUITALIA: "RATEIZZIAMO"


La societa’ di riscossione di tributi Equitalia Sestri ha convocato nei suoi uffici ‘’per chiarire la loro posizione’’ Simona Lanzino e Giovanni Fidone. ‘’Il Gruppo Equitalia - si legge in una nota - assolve al fine istituzionale stabilito dalla legge, con grande attenzione nei confronti dei contribuenti e agendo nella massima disponibilita’ soprattutto verso i cittadini in difficolta’’’.


La societa’ ricorda anche che, ‘’per i contribuenti in stato di oggettiva difficolta’, e’ concessa la possibilita’ di rateizzare le cartelle di pagamento fino a un massimo di 72 rate e per un importo minimo di 100 euro’’.

 

BURLANDO: "EQUITALIA SOSPENDA IL PIGNORAMENTO"

 

Equitalia deve sospendere le procedure di pignoramento della casa quando i soggetti indebitati con enti pubblici sono proprietari della sola casa in cui vivono. È quanto sostiene il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, commentando il caso di una famiglia con tre bambini che rischia di perdere la casa pignorata da Equitalia per un debito verso enti pubblici.


"La pesante situazione di crisi che stiamo vivendo - spiega Burlando - purtroppo crea numerosi casi simili, e mi sembra del tutto condivisibile la proposta per la moratoria avanzata dal difensore civico della Provincia di Genova Pietro Gambolato. La Regione Liguria può studiare il modo di offrire garanzie che facilitino l’aiuto a famiglie in difficoltà con le rate dei mutui da parte delle banche".