Roma, 30 giugno 2010 - Il 45%-50% delle rapine in banca effettuate in tutta Europa avvengono in Italia, dove si registra il ‘record’ dei colpi alla Arsenio Lupin. Il dato è stato elaborato dall’osservatorio nazionale Fiba Cisl, la federazione italiana bancari e assicurativi, e reso noto durante un convegno tenutosi oggi a Roma sul tema ‘Il rischio rapina, un nuovo orizzonte per la sicurezza in banca’.

Durante il convegno sono state anche presentate alcune linee di indirizzo per prevenire o ridurre i danni fisici e psichici dei lavoratori bancari correlati alle rapine, recentemente emanate dalla Conferenza delle Regioni.
Secondo il rapporto in Ue le rapine negli istituti di credito nel 2009 sono diminuite del 12,2% rispetto al 2008 ma, delle 4.150 avvenute nelle banche europee, ben 1.744 sono avvenute in Italia: la percentuale sarebbe del 42%, ma in realtà è più alta visto che in alcune realtà il fenomeno ha una incidenza più elevata.

Il fenomeno delle rapine in banca in Italia, spiega Fiba Cisl, per quanto in lieve flessione negli ultimi due anni, resta “di dimensioni importanti” soprattutto se rapportate all’ Europa, ed è pari al 45-50% del totale europeo; viene ancora compiuta, mediamente, una rapina ogni 15 sportelli.
 

La maggior parte delle rapine viene effettuata con una intimidazione diretta e a volte vengono sequestrati i familiari del dipendente: non solo, le rapine coinvolgono almeno 50mila persone l’anno tra dipendenti e clienti.
Nel 2010 prosegue l’andamento nazionale di flessione iniziato nel 2008, dopo circa 8 anni sostanzialmente ininterrotti di crescita, ma con caratteristiche disomogenee sul territorio: i primi riscontri sul 2010 prefigurano un calo tendenziale nazionale di circa il 15%. In particolare, diminuiscono in tutte le regioni italiane ad eccezione di Campania, Marche, Piemonte e Veneto. Umbria e Puglia sono invece ‘stazionarie’.

 

 Rispetto ai capoluoghi di regione, spiega il rapporto, aumentano “in modo consistente o molto consistente” Pescara, Napoli, Milano, Torino, Perugia e Verona. Altri significativi aumenti si registrano in città importanti come Lecce, Sassari e Treviso. Roma è stazionaria, ma nel 2009 era cresciuta del 20% sull’anno precedente.