Roma, 3 luglio 2010 - Hanno sfilato per le strade della capitale per rivendicare diritti e per dire 'no' alla violenza i manifestanti del Roma Pride 2010. Un corteo coloratissimo, accompagnato da carri, fischietti e musica ha attraversato il cuore di Roma. Omosessuali ma non solo hanno partecipato all’evento, all’indomani del lancio di petardi contro il Gay Village.

 

Alla manifestazione dell'orgoglio gay, oltre agli organizzatori, tra cui Imma Battaglia e Fabrizio Marrazzo presidente dell’Arcigay Roma, erano presenti tanti giovani, famiglie e esponenti del mondo politico. "Serve un morto prima di fare una legge contro l'omofobia? - chiede Vladimir Luxuria -. Non è una legge per favorire i gay, le lesbiche o i trans ma è una legge di civiltà. Se non si riesce a mettersi d’accordo nemmeno contro la violenza, come si può pensare di fare dei passi in avanti?".

 

"Siamo arrivati a oltre centomila", hanno detto gli organizzatori, sottolineando che il numero era cresciuto rispetto ai cinquantamila partiti da Piramide. Ai manifestanti si è aggiunta anche l’onorevole del Pd, Paola Concia, arrivata in ritardo perchè impegnata a tifare per la Germania, Paese di cui è originaria la sua compagna.

 

IL MINISTRO CARFAGNA - "Una manifestazione gioiosa, serena e partecipata, che ha risposto nel modo migliore, cioè ignorandole, alle inaccettabili provocazioni della vigilia”. Cosi il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. "Le istituzioni - spiega Carfagna riferendosi ai petardi lanciati al Gay Village e allo striscione di Militia Christi - condannano fermamente ogni tentativo di aggressione o intimidazione, respingono al mittente sterili provocazioni, si battono e si batteranno sempre contro ogni forma di discriminazione o pregiudizio".

 

"Per questa ragione - conclude in una nota il ministro - desidero esprimere solidarietà ad Imma Battaglia e a tutti gli organizzatori dei Gay Village per l’attacco subito ed ai promotori del corteo di oggi: le battaglie, siano esse politiche o culturali, certo non si conducono coprendo manifesti o con scritte ingiuriose".