Roma, 22 luglio 2010 - Separazioni e divorzi più che raddoppiati in Italia negli ultimi tredici anni. I due fenomeni sono in continua crescita: nel 1995 si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1.000 matrimoni, nel 2008 si arriva a 286 separazioni e 179 divorzi. La durata media del matrimonio è di 15-18 anni.


Rispetto al 1995
le separazioni sono praticamente raddoppiate (+101 per cento) e i divorzi sono aumentati di oltre una volta e mezza (+61 per cento). L'età media alla separazione è di circa 45 anni per i mariti e 41 per le mogli; in caso di divorzio raggiunge rispettivamente 46 e 43 anni. Questi valori sono andati aumentando negli anni sia per una drastica diminuzione delle separazioni sotto i 30 anni -anche per effetto della posticipazione delle nozze verso età più mature- sia per un aumento delle separazioni con almeno uno
sposo ultrasessantenne.

Il 70,8 per cento delle separazioni e il 62,4 per cento dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante la loro unione. Fino al 2005 ha prevalso l'affidamento esclusivo dei figli minori alla madre. Nel 2006, la legge 54/2006 ha introdotto l'istituto dell'affido condiviso dei figli minori come modalità ordinaria. Nel 2008 il 78,8 per cento di separazioni con figli è stata con affido condiviso contro il 19,1 per cento di quelle con figli affidati esclusivamente alla madre.

Il fenomeno dell'instabilità coniugale, rileva l'Istat, presenta situazioni molto diverse sul territorio: nel 2008 si va dal valore minimo di 186,3 separazioni per 1.000 matrimoni che caratterizza il Sud, al massimo osservato nel Nord-ovest (363,3 separazioni per 1.000 matrimoni).

 

MA QUANTO CI COSTA... - L'avvocato, lo psicologo, assegni di mantenimento, nuovi mutui, piatti rotti. Separarsi è diventato un lusso. Secondo un'indagine dell'Adoc, le coppie che affrontano una separazione o un divorzio arrivano a spendere fino a 23mila euro.

"La spesa minima per una separazione consensuale è di 3.300 euro, comprensiva di consulenza legale (1.300 euro la tariffa minima) e riacquisto dei prodotti prima utilizzati in coppia, come elettrodomestici e accessori vari, per circa 2.000 euro di spesa - spiega Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - ma se si arriva al divorzio e aggiungiamo spese extra, come quelle per le sedute dallo psicologo (in media 900 euro per 10 sedute), assegni di mantenimento (550 euro al mese), un nuovo mutuo da accendere (600 euro al mese) e un buon servizio di piatti (650 euro) andato in frantumi durante le litigate, si può arrivare a spendere anche 23mila euro in un anno. Un costo aggiuntivo per i 'di nuovò single, in aggiunta al carovita e all'indebitamento".

 

LA MAPPA DEI DIVORZI - "I dati diramati mercoledì dall’ISTAT circa l’aumento di separazioni e divorzi, confermano che la famiglia italiana vive da un decennio una situazione di grave crisi. Occorre, tuttavia, analizzare la causa di tale fenomeno, particolarmente accentuato nel centro-nord. La regione che resiste a questa crisi è senza dubbio la Campania che registra il maggior numero di matrimoni ed il minor numero di separazioni”, dice l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.
 

LE CAUSE - La causa principale di separazioni e divorzi è l’abitudine, l’incapacità di rinnovarsi e trovare nuovi equilibri nella vita coniugale (40%). Seguono le infedeltà coniugali (30%), le ingerenze dei suoceri (20%) e altre cause (10%).
 

I TRADIMENTI - Più del 50% delle infedeltà coniugali sono “tollerate”. Si è elevata, tuttavia l’età media del ‘traditore’ e della ‘traditrice’ (44 anni) e ciò spiega l’aumento dell’età dei separandi e divorziandi. L’età più critica per gli uomini è 60 anni, mentre per le donne 54. Entrambi sessi cercano partner più giovani per le loro”scappatelle”. Il 60% delle infedeltà coniugali avviene sul luogo di lavoro ( l’ora del tradimento è la pausa pranzo dalle 14 alle 15). I tradimenti nel 60% dei casi si scoprono curiosando gli sms del ‘traditore’, nel 20% entrando nella posta elettronica di quest’ultimo, nel 10% mediante investigazioni, nel restante 10% mediante lettere o telefonate anonime.

 

I SUOCERI - Discorso a parte riguarda le ingerenze dei suoceri nel menàge coniugale. Crolla il mito della suocera cattiva e compare quella del suocero sempre più invadente e litigioso. Il padre della sposa assomiglia sempre di più alla madre dello sposo. La Cassazione ha sancito il principio che le ingerenze dei suoceri, se sopportate dal figlio coniuge, sono motivo di addebito. Per il diritto di famiglia attuale mettere il dito tra moglie e marito è più grave del tradimento.
 

MATRIMONIO 'BIANCO' - Per quanto concerne il fenomeno delle routine che uccide il matrimonio emerge un dato significativo: il 30% delle coppie italiane vive un matrimonio 'bianco', senza sesso (o quasi). Ciò avviene anche tra le coppie under 40.
Aumentano le coppie di fatto (600.000 in totale) che hanno contribuito ad indebolire l’istituto del matrimonio.
Il mese di agosto 2009 registrava il più alto numero di crisi familiare (30% dei casi). Molto spesso la vacanza per molte coppie vuol dire 'addio'.
 

MATRIMONI FAST FOOD - In netto aumento sono i matrimoni 'fast food', quelli che si celebrano dopo pochi mesi di fidanzamento e che hanno poche possibilità di tenuta. Le agenzie matrimoniali e i blog che organizzano incontri amorosi stanno facendo affari d’oro.