Roma, 2 settembre 2010 - Da quest’anno "non si potranno superare i 50 giorni di assenza, pena la bocciatura". Lo ha annunciato il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelimini, presentando le novità dell’anno scolastico 2010-2011. Il governo continua dunque nella sua politica di rigore.

 

PRECARI IN SCIOPERO - Il ministro comunque non incontrerà i precari della scuola in sciopero della fame che da giorni chiedono un confronto sui tagli agli organici. “L’attenzione al precariato - ha detto Gelmini - c’è da anni : se si tratta di ragionare su dati veri la mia disponibilità c’è, ma quando scopro che a protestare sono militanti politici, iscritti anche a Italia dei valori, non credo che si possa alimentare questo genere di polemica”.

 

FRONTE INSEGNANTI - Ai precari della scuola "va la massima solidarietà, anche in maniera completa", dice il ministro, lanciando un appello alle forze politiche affinché "non si strumentalizzi il disagio". La Gelmini ha quindi ricordato i provvedimenti messi in atto dal governo per fronteggiare il precariato ("un numero spaventoso ereditato dai precedenti governi"), a cominciare dal così detto decreto salva-precari.

 

"Abbiamo aperto un tavolo con i sindacati" per introdurre la progressione in carriera degli insegnanti basata sul merito, annuncia inoltre la Gelmini. In Europa "solo Italia e Grecia non hanno un avanzamento per merito nella carriera degli insegnanti".

 

Il ministro nega poi che gli insegnanti di sostegno siano diminuiti. "Abbiamo incrementato gli insegnati di sostegno di 2.700 unità - ha detto il ministro - perché non devono mancare laddove ce n'è effettivo bisogno".

 

PRESIDI - Entro l’anno 2010, ha comunicato il ministro, verrà bandito un nuovo concorso per diventare presidi che prevede "3.000 nuovi posti".

 

VENTI NUOVI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI - È una delle novità introdotte nel sistema di istruzione illustrata oggi. Il ministro ha spiegato che si tratta di un percorso post-secondaria che nasce dal collegamento tra scuola, università e mondo del lavoro. "Si tratta di 20 nuovi Istituti tecnici superiori - ha spiegato - che in parte andranno a sostituire i corsi di laurea triennale che si sono rivelati poco utili per l’inserimento nel mercato del lavoro. Sono sparsi in tutto il Paese e colgono le vocazioni del territorio. Aiuteranno a combattere la dispersione scolastica e favoriranno l’occupazione".

 

UNIVERSITA' - Il ministro si dice "contraria" all’abolizione dei test per l’ingresso all’università. Il ministro ha sottolineato: "Penso ci debba essere un modo oggettivo per selezionare decine di migliaia di studenti" che vogliono accedere alle facoltà. Sulle modalità dei test ha anche aggiunto: "Ci sono margini di miglioramento" ma questi sono abbastanza "limitati". Quanto a coloro che sarebbero orientati a far pesare di più il voto di maturità, la Gelmini ha aggiunto: "Non mi pare che sia questa la soluzione".