Salerno, 10 settembre 2010 - Il suono delle tonfe (grosse conchiglie, ndr) dei pescatori, gli applausi della gente e il rintocco delle campane della chiesa di Acciaroli. Sono gli ultimi istanti del rito funebre per Angelo Vassallo, nel porto di Acciaroli, la frazione di Pollica che aveva rilanciato nelle quattro stagioni da sindaco. Circa 6mila persone, in un silenzio rotto solo dagli applausi che hanno costellato lo sfilare del feretro dalla camera ardente all'altare improvvisato sul porto e le parole del vescovo di Vallo della Lucania Rocco Favale, si sono radunate nel piazzale del porto, vicino alla chiesetta di Santa Maria Annunziata. Pochi cuscini e corone di fiori, quelli degli amici e dei parenti più stretti, dei commercianti, di alcuni comuni cilentani e della stazione dei carabinieri di Pollica, una inviata dal presidente Napolitano. Di fronte alla chiesetta è sistemato un gazebo per 'I fiori che Angelo voleva". Lì si raccolgono contributi per il progetto 'Madre terra' di Slow food, tanto caro al sindaco-pescatore di Pollica. Un imponente ma discreto servizio d'ordine disciplina l'arrivo delle autorità. L'intero paese è chiuso al traffico. In auto arrivano solo i familiari del sindaco.

 La moglie Angela, i figli Giuseppina e Antonio, i fratelli e i nipoti. Raccolgono gli abbracci e si dirigono in chiesa, per trascorrere con Angelo gli ultimi istanti prima del rito funebre. Raggiungono la camera ardente Antonio Bassolino con la moglie Annamaria Carloni, con Antonio Valiante e Andrea Cozzolino. Nel porticciolo di Acciaroli sono di casa. Tante volte si sono visti a passeggio con il sindaco ucciso dalla camorra domenica scorsa. Arriva Don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione antimafia Libera, e la vedova Fortugno, Mariagrazia Laganà. Poi le porte della chiesa si chiudono per lasciare ai Vassallo gli ultimi istanti. Il porto è già gremito. Ci sono i gonfaloni di 70 comuni. Tra gli striscioni esposti oggi a Pollica è spiccato quello che recita "Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo, sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi".

Una gigantografia in tela che raffigura il sindaco-pescatore è stata stesa dalla sommità della torre angioina, situata accanto alla chiesa e a poche decine di metri dal mare. Nella raffigurazione Vassalo brinda al mare, la sua grande passione. L'appello della moglie Angela a non dimenticarlo è stato raccolto dalla comunità. La pioggia accompagna poi l'ultimo viaggio del sindaco. I familiari dispongono che il feretro attraversi la folla per l'ultima volta.

ISTITUZIONI - Molte le istituzioni presenti al rito funebre del sindaco Vassallo. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il presidente della Puglia Nichi Vendola, il presidente dell'Anci Segio Chiamparino. Con la fascia tricolore anche i sindaci di Napoli Rosa Russo Iervolino e di Salerno Vincenzo De Luca, i presidenti delle Provincie di Caserta Domenico Zinzi e di Salerno Edmondo Cirielli. Tra i politici il segretario del Pd Pierlugi Bersani, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ed una delegazione dei Radicali Italiani. 

LEGAMBIENTE - "Sventurato il Paese che ha bisogno di eroi. Da quando ho saputo dell'assassinio di Angelo Vassallo  mi torna in mente l'ammonimento di Brecht e ripenso a quel viso franco e determinato, capace di rovesciare i tanti luoghi comuni che si raccontano sul Sud, capace di dare speranza e futuro ad un piccolo paese che non ha altre risorse che se stesso. E questo Angelo aveva capito, per questo si è opposto all'abusivismo, alla corruzione, ha lavorato per rinnovare, ha capito il valore di un ambiente sano e bello, e Pollica è diventato un piccolo gioiello". Queste le parole di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente. Molti attivisti, amici e volontari dell'Associazione sono arrivati da tutta Italia per rendere l'ultimo omaggio al sindaco ecologista. Insieme ad una proposta: dedicare il primo giorno di scuola al ricordo del sindaco Vassallo al fine di invitare i ragazzi a riflettere sulla virtù civica. Nella lettera inviata al ministro dell'Istruzione Gelmini, l'associazione ambientalista ha sottolineato l'importanza di sollecitare l'attenzione dei giovani sui valori della legalità e sul senso dello Stato e ricorda le caratteristiche che hanno animato l'operato del primo cittadino di Pollica. Insieme a Legambiente è stata presente anche una delegazione di Slow Food, nel cui rogetto 'Terra Madre Vassallo rivestiva un ruolo di primo piano.
 


"POVERE BESTIE UMANE" - Li ha definiti così gli assassini di Angelo Vassallo, il vescovo di Valle della Lucania che ha celebrato i funerali del sindaco di Pollica. Monsignor Rocco Favale ha poi sostenuto che l'assissinio di Vassallo dimostra come i killer siano "più simili alle bestie che non agli uomini". "Spero che non siano mescolati tra noi o seduti comodamente a casa su un divano a guardare la televisione questa manifestazione di affetto e solidarietà per una persona da loro sottratta con pallottole scaricate per scaricare il loro odio" ." E tutto questo perché? - si interroga il presule - per un permesso negato? Per un affare nobilmente rifiutato? O per qualcosa di losco che si voleva realizzare in un territorio tanto amato e difeso dal nostro carissimo sindaco e da lui smascherato?". 

Domande sottolineate più volte dagli applausi delle migliaia di persone presenti e anche dalle sirene dei pescherecci in mare. Monsigorn Favale parla di "efferato delitto" che ha armato la mano dei sicari che hanno "avuto mancanza di amore per l'uomo e disprezzo per la natura". Secondo il presule tutto questo è accaduto perché "i killer non hanno voluto vedere altro che il profitto, il denaro, lo sfruttamento dell'ambiente e delle persone pensando che i soldi rappresentino la felicità e l'umana realizzazione. Questo, purtroppo, è la grave conseguenza - ha aggiunto - di quel materialismo che ci avvolge sempre più nei suoi tentacoli tanto da stritolarci e farci perderci la bellezza della vita". "Un materialismo che si trasforma in arroganza sull'uomo e sulla natura. Ma come mai - ha aggiunto il vescovo - tutto questo anche in questo angolo di Cilento dove la convivenza, l'onestà e il rispetto per l'altro sono la vera 'bandiera blu' di questo territorio?". "Siate voi i veri padroni del Cilento - è l'appello del vescovo - e proteggete i vostri figli come sentinelle del territorio"

"Occorre reagire e avere il coraggio di rendere questa nostra terra più nobile". Il vescovo, salutando la vedova del sindaco, Angelina, e i suoi due figli Giusy e Antonio, nonché l'anziana madre, ha definito Vassallo come "un dono" e come un "testimone vero di chi amava questa terra".