Roma, 21 settembre 2010 - Un appello, quello di Andrea Bocelli, a favore dell’affido condiviso, attraverso le pagine del settimanale ‘Oggi’. “Dò voce al grido dei figli di separati”, dice l’artista 52enne. Separato dalla prima moglie nel 2002, il tenore è padre di due ragazzi, Amos e Matteo, che oggi hanno 15 e 13 anni. “Sogno che tutti i bambini possano continuare ad avere entrambi i genitori.
 

L’affido condiviso, in teoria, dovrebbe tutelare figli e genitori. “Certo: stabilisce anche il diritto, oltre che il dovere, per entrambi i coniugi di continuare a vedere i figli e occuparsene. L’ho vissuto personalmente, so quanto è duro sentirsi un padre o una madre dimezzati”. Bocelli racconta la sua situazione: vive con la compagna Veronica Berti ma a 30 metri, dietro una siepe, c’è la villetta dove l’ex moglie abita con i loro due figli. “Al momento della separazione, Enrica chiese che i nostri figli fossero affidati a lei. Fu un colpo al cuore: non volevo perdere l’intimità che mi legava ai bambini, le confidenze serali prima di dormire, le cuscinate nel letto. Avevo milioni di cose da condividere con loro. Ma sapevo che dovevo sforzarmi di mantenere uguale dignità per me e per la loro madre".
 

"La legge è ottima, ma la cronaca ci mostra che in troppi casi resta utopia”, spiega il cantante. "Mancano i controlli: le norme sono chiare, semplici, tendono a far abbassare la tensione tra i genitori. Ma i magistrati non hanno gli strumenti per vigilare su ciò che accade. E i figli continuano ancora a essere merce di scambio, strumenti di ricatto”.