Genova, 5 ottobre 2010  - Quando gestiva una casa di tolleranza nel signorile corso Torino, a Genova, per l’anagrafe era un uomo. Stamani, tuttavia, il giudice Nicoletta Cardino ha condannato una donna: 46enne svizzera, genovese d’adozione, nome nuovo, fisico slanciato, fluenti capelli biondi e lunghi.


L’imputato, in corso di processo, era diventata un’imputata. La legge è uguale per tutti, e la neonata "maitresse" è stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per induzione e sfruttamento della prostituzione. Il pm Luca Scorza Azzarà aveva chiesto 4 anni.

La condannata, all’epoca dei fatti (risalenti al 2007), quando ancora era uomo, era stata sorpresa a gestire una casa con tre ragazze, giovanissime e straniere, cui metteva a disposizione l’appartamento per le prestazioni da prostitute. L’indagine era stata condotta dalla polizia.