Avetrana (Taranto), 9 ottobre 2010 - Sono state diecimila le persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto a Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa il 26 agosto dallo zio, Michele Misseri. E proprio per contenere tutta la folla (l'intera popolazione del paese a cui si sono aggiunti molti dei comuni vicini) che è stato scelto il campo sportivo di Avetrana.

"Siamo sicuri che in cielo brillerà la tua stella", sono state le parole conclusive dell'omelia don Mario De Stefano. "Cari giovani - aveva detto prima il sacerdote -, non chiudetevi nella vostra solitudine che può diventare oscurità, angoscia. Cara Sarah, vorremmo che questo splendido sole ci parlasse un po' dell’amore infinito di Dio in cui ora ti trovi coccolata dalla sua tenerezza di padre, vogliamo ricordarti con il tuo sorriso e i tuoi sogni. Tra poche il cielo tornerà scuro, ma siamo sicuri che in cielo brillerà una stella di nome Sarah".

"Immaginavo un futuro più bello per te Sarah insieme alla persone che ti volevano bene", ha detto invece il fratello della ragazzina, Claudio, salendo sul palco per ringraziare tutta la gente, le istituzioni e i familiari. "Sarah era una ragazza solare, allegra con tanta voglia di fare. Per questo suo carattere viveva un bel presente e avrebbe vissuto un bellissimo futuro", ha aggiunto il ragazzo, rimasto poi nello stadio a ricevere le condoglianze insieme al padre.

La madre della quindicenne, invece, ha lasciato lo stadio scortata dalle forze dell’ordine. Troppo il dolore anche per prendere parte al corteo funebre che era partito poco dopo le 15,30 dalla camera ardente fra gli applausi. 

Seduta al fianco del figlio, che per tutto il funerale ha tenuto stretto l'orsacchiotto di peluche bianco di Sarah, e al marito, Concetta Serraro Spagnolo ha ascoltato il sindaco di Avetrana, Mario De Marco, che ha ringraziato lo Stato e le forze dell'ordine per l'impegno profuso nelle ricerche della ragazza. "Mamma Concetta sei una donna eccezionale - ha detto commosso il primo cittadino - Sarah è diventata la figlia di tutti noi. A te Sarah, che dall'alto dei cieli ci guardi, giungano i sentimenti nascosti nella parte più intima dei nostri cuori, che il Signore misericordioso possa riservarti il giusto posto che meriti, l'eterno Paradiso, e che ti compensi della crudeltà che questa vita terrena ti ha purtroppo riservato".

Il rito funebre è stato officiato dai due sacerdoti delle parrocchie di Avetrana don Dario Di Stefano e don Tommaso Fizzarotti. Una liturgia, quest'ultima, con solamente la liturgia della parola e la benedizione funebre. Questo perché Sarah Scazzi non era battezzata, in quanto la madre appartiene ai testimoni di Geova

Ad Avetrana inoltre, per disposizione del consiglio comunale, oggi è stato lutto cittadino. Per tutta la notte e la mattina nella camera ardente nella sala 'Caduti di Nassirya' è stato un via vai di persone che hanno voluto rendere omaggio alla quindicenne. Tra le corone di fiori presenti anche una firmata "I detenuti della casa circondariale di Taranto", dove è rinchiuso anche lo zio di Sarah, e una seconda che recita "Avetrana tutta".

LE DUE FAMIGLIE - Nessun incontro alla camera ardente fra la madre della ragazza e la sorella Cosima, moglie dello zio assassino Michele Misseri. Cosima infatti ha lasciato la sala non appena Concetta Serrano Spagnolo è entrata nella sala insieme al figlio Claudio, prendendo posto accanto al marito. Insieme alla zia Cosima anche la figlia minore Valentina, cugina di Sarah. Rincorsa dai giornalisti, la zia Cosima ha allontanato, stizzita, le telecamere.

Secondo il Tg5, l'incontro però c'è stato ieri sera, quando Concetta si è recata a casa Misseri per parlare con la moglie e le figlie di Michele: ''Ieri sera'', racconta l'inviata Francesca Pozzi, c'è stato ''un chiarimento tra le due famiglie. Concetta Scazzi si è recata a casa di Cosima, ha parlato con lei, ha parlato con Valentina e Sabrina, e Sabrina ci ha mandato un messaggio. Ha scritto: mia zia è davvero un angelo. Ieri dopo tutto quello che è successo è venuta a casa nostra dicendo "io lo so che voi non c'entrate nulla''. Poi Sabrina aggiunge: ''Io sto male perché la scorsa notte ho sognato Sara e poi mio padre''.

 

LE MINACCE - Nella tarda serata di ieri qualcuno ha telefonato a casa Misseri minacciando la famiglia. Stessa sorte per l’avvocato difensore di Michele Misseri, Davide Galloppa, che però ha smentito. "I giornali e i mezzi di informazione hanno scritto che la zia e le cugine avrebbero avuto paura a venire al funerale per la possibile reazione della gente - afferma il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia - ma vi assicuro che è una paura ingiustificata".


I DUBBI DEGLI INVESTIGATORI
- Ieri, davanti al gip Martino Rosati, Michele Misseri ha ricostruito quello che è successo lo scorso 26 agosto, ma i dubbi su quanto successo il pomeriggio del 26 agosto sono ancora tanti. Il primo: Sarah si sarebbe lamentata dello zio proprio con la cugina Sabrina ma si è infilata da sola nella cantina l’uomo che l’avrebbe poi uccisa. Per quale motivo? Cosa le ha detto Misseri per convincerla? Tanti dubbi ancora da chiarire per il Gip tarantino che per questo motivo ha convalidato il fermo lasciando l’uomo in isolamento e senza possibilità di colloquio, perché come ha spiegato nelle oltre quattro pagine di ordinanza: “Anche per questo è necessario che non parli con i familiari perché sarebbe elevatissimo il rischio di concertazioni di difese posticce e fuorvianti”.


"LE AVEVO DATO DEI SOLDI PER TACERE" - L’uomo nel suo racconto ha anche ammesso di aver palpeggiato altre volte la nipote. Le avance di zio Michele su Sarah sono cominciate intorno alla metà del mese di agosto. Quindi almeno un paio di altre volte “il mostro” avrebbe tentato di fare pesanti avance alla giovane nipote. E per quelle volte che l’avrebbe palpeggiata, Misseri avrebbe regalato dei soldi alla nipote, tanto che la stessa Sarah avrebbe fatto questa confidenza alla madre Concetta.


Misseri ha così ricostruito
quanto accaduto quel pomeriggio: “Lei è arrivata da sola davanti alla cantina, si è affacciata e mi ha detto, zio sono tornata. Io l’ho invitata ad entrare e ho cominciata a toccarla, lei si è ribellata. A quel punto ho preso la fune del trattore e l’ho strangolata”.


L'AVVOCATO "E' UN ASSASSINO, LO SA E SI VEDE"
- Il difensore di Michele Misseri, Daniele Galoppa, depositerà lunedì prossimo la richiesta di perizia psichiatrica per l'omicida al gip del Tribunale di Taranto perché venga accolta in sede di incidente probatorio. "Misseri è una persona che secondo me ha capito il gesto che ha fatto, sa a cosa va incontro. Si vede che è un assassino'', ha dichiarato l'avvocato Galoppa, incontrando i giornalisti nel suo studio legale a Grottaglie. ''Ha assunto un ruolo - ha aggiunto - e mi sembra consapevole di doverlo portare a termine. Al mio assistito non mi sento di dire nulla, forse solo di dire tutto quello che sa e anche quello che può aiutarlo. Ho visto la moglie e le figlie di Misseri la notte famosa degli interrogatori. Avevano notato in lui uno strano comportamento forse dovuto a stanchezza, mai però avevano pensato a quello che poi si è scoperto'', ha raccontato il legale.


L'avvocato Galoppa, parlando con i giornalisti ha anche respinto le voci secondo cui in questi giorni avrebbe ricevuto minacce. ''Non mi è giunta nessuna minaccia - ha detto - e ritengo che non ne arriveranno. Io lavoro al fianco degli inquirenti per trovare tutta la verità. Il mio posto non è ad Avetrana, è qui (a Grottaglie, ndr) dove svolgo la mia attività''.

 

PRECEDENTI FAMILIARI - Sarebbe stato un contesto di degrado quello in cui è cresciuto Michele Misseri: il padre dell'assassino di Sarah, deceduto anni fa, secondo si apprenda da fonti investigative, avrebbe abusato delle due figlie, sorelle dell'uomo che ha confessato di avere ucciso Sarah, e forse lo stesso Michele potrebbe avere subito violenza da parte del genitore. Potrebbe essere questo il contesto in cui lo stesso Michele Misseri, il cui fermo è stato convalidato ieri dal Gip del tribunale di Taranto, viveva e dal quale era fuggito per rifugiarsi in Germania, prima di ritornare ad Avetrana dove aveva poi messo su famiglia e avuto due figlie.