Roma, 15 ottobre 2010 - E' morta Maricica Hahaianu, l'infermiera romena di 32 anni colpita con un pugno venerdì scorso alla stazione Anagnina al culmine di una lite per la fila iniziata nella biglietteria della stazione.  

"Ora è stata staccata la spina, è stato ufficializzato il decesso", ha detto il legale della famiglia, Alessandro Di Giovanni. Una morte di cui si attendeva solo l'ufficialità, visto che l'ultimo bollettino medico aveva decretato "l'assenza dell'attività elettrica cerebrale su tutte le derivazioni emisferiche", in pratica la morte cerebrale.

"Mia moglie, più volte, ritirandosi a casa dopo il lavoro, mi diceva 'siamo riusciti a salvare una vita'. Purtroppo stavolta nessuno è riuscito a salvare lei", erano state le parole di Adrian, marito della donna, riferite sempre dall'avvocato. L'uomo oggi è stato di nuovo in ospedale insieme al cognato, alla nipote e alla sorella della moglie.

L'avvocato, ringraziando per il supporto ricevuto dal Comune di Roma e dalla comunità romena che vive nella Capitale, ha fatto sapere che "i funerali si svolgeranno in Romania".

Con la dichiarazione di morte di Maricica Hahaianu si aggrava, dal punto di vista processuale, la posizione di Alessio Burtone, il giovane di 20 anni che venerdì scorso le ha sferrato il violento pugno mentre si trovavano nella stazione della metropolitana Anagnina. L’accusa nei confronti del ragazzo passa da lesioni gravi volontarie a omicidio preterintenzionale.

"Sono stato sfortunato, non volevo... mi sembra di vivere un film", avrebbe detto il ragazzo, che si trova agli arresti domiciliari, al suo legale Fabrizio Gallo. "Il ragazzo si è sentito male - ha riferito Gallo -. Ha avuto un crollo psicologico e abbiamo chiamato il medico".

"Noi siamo addolorati per tutta questa storia, ci dispiace molto anche per il marito della signora", è stata l’unica frase detta, al citofono della sua abitazione a Cinecittà, la madre del giovane. Sotto il palazzo tutti gli amici del ragazzo si sono riuniti per esprimergli vicinanza e solidarietà ''in questo brutto momento. Non vogliamo dire niente - spiegano - solo che stiamo qui per stargli vicino''.

L'episodio dell'aggressione era stato interamente ripreso dalle telecamere di sorveglianza e ha suscitato scalpore per l'indifferenza con la quale hanno reagito alcuni passanti alla vista della donna stesa a terra e priva di sensi.