Torino, 28 ottobre 2010 - Era in mutua da una decina di giorni, ha partecipato alla contestazione dell’8 settembre scorso al leader della Cisl, Raffaele Bonanni, alla festa del partito Democratico, ed è stato licenziato dall’azienda per la quale lavorava, dopo essere stato visto in televisione.


È la storia di Damiano Piccione, operaio edile 30enne della Itinera, gruppo Gavio, delegato Cgil del cantiere di manutenzione di Rondissone, sull’autostrada Torino-Milano. Piccione ha impugnato il licenziamento di fronte al giudice del lavoro, spiegando che il suo problema di salute gli impedisce di sollevare carichi, e quindi non gli permette di lavorare al cantiere, ma non di uscire di casa.


E ora accusa: "Dubito che l’azienda vada a controllare chi partecipa alle contestazioni. È come se la Fiat andasse a vedere se qualche suo dipendente partecipa agli scontri di Terzigno. Secondo me c’è stata una segnalazione della Cisl". Contattata, l’Itinera ha fatto sapere che non intende commentare la vicenda.

"Respingiamo con forza qualsiasi insinuazione sul nostro operato",  scrivono in una nota le strutture provinciali e regionali di Cisl e Filca-Cisl. "In relazione all’ipotesi avanzata dall’operaio Damiano Piccione che ci attribuisce una pressione nei confronti dell’azienda per il suo licenziamento - spiega la Cisl - non è nella nostra cultura e tantomeno nel nostro dna danneggiare i lavoratori, chiedendone l’allontanamento dal posto di lavoro solo perchè non la pensano come noi o ci contestano in modo non democratico. In queste settimane abbiamo subito intimidazioni e aggressioni anche di una certa gravità e in nessun caso abbiamo ritenuto di ricorrere a vie legali quand’anche erano noti i responsabili. La Cisl è un sindacato che difende il lavoro e i lavoratori in ogni situazione. E con questo intendimento si comporta con coerenza nei luoghi di lavoro dove è presente".