Roma, 29 ottobre 2010 - IL SUO ritratto su Facebook parla di una donna giovane e piena di sogni, con nella mente le note veloci al pianoforte di Giovanni Allevi e nel cuore un film come Alice nel Paese delle Meraviglie o cartoni animati manga come Mila e Shiro, ricordi d’infanzia di una ragazza bella e fragile che aveva deciso di indossare una divisa importante come quella dei Carabinieri e ne andava fiera. Claudia Racciatti, 29 anni, tenente dell’Arma, originaria di Vasto (Chieti), si è uccisa ieri mattina a Roma, nella caserma "Carlo Alberto Dalla Chiesa" di viale Giulio Cesare, dove prestava servizio alla scuola allievi. Il drammatico episodio è avvenuto intorno alle dieci di ieri mattina, ma se ne è avuta notizia solo a tarda sera, per la naturale discrezione con cui i carabinieri hanno voluto tutelare la figura della giovane collega.

LA RACCIATTI, come scrive il magazine "Carabinieri d’Italia", che ha rivelato per primo la notizia, si è tolta la vita con un colpo di pistola sparato dritto nel petto. Non era sola quando si è puntata contro l’arma d’ordinanza. E la stanza dove si è consumato questo drammatico gesto non era neppure la sua. Dalle poche, frammentarie notizie che sono emerse, sembra che il tenente Racciatti, vestita in tuta mimetica, stesse preparandosi ad andare a un’esercitazione di tiro quando è stata convocata dal comandante del battaglione per essere sentita "a verbale" su un episodio evidentemente importante, ma di cui si ignorano i contorni esatti, in cui lei, in qualche modo, era ritenuta a torto o a ragione coinvolta.

VOCI non confermate della caserma "Dalla Chiesa" riferiscono che alla Racciatti fosse stato contestato qualcosa da parte dei suoi superiori, si dice (ma è ancora tutto da verificare) che si trattasse della sottrazione di beni personali a dei suoi commilitoni. Una volta trovatasi davanti agli ufficiali avrebbe estratto la pistola all’improvviso tirandosi un colpo dritto al cuore. Un gesto imprevedibile, con i colleghi rimasti sotto choc. Sulla dinamica della tragedia sta indagando il comando provinciale dei Carabinieri di Roma mentre, al momento, non risulta essere stata aperta alcuna inchiesta da parte della magistratura. Il drammatico suicidio di Claudia Racciatti ha lasciato sconvolta l’Arma che ne aveva fatto la sua testimonial nell’ultimo calendario; un onore per la giovane tenente che andava molto fiera di essere diventata il volto femminile di un’istituzione tanto prestigiosa.

VENTINOVE anni, Claudia Racciatti era stata tra le finaliste al concorso di Miss Italia nel ’99. Da sempre convinta di voler indossare la divisa, aveva frequentato il corso da allievo ufficiale nel 2003, giungendo ottava. Dopo l’arruolamento aveva prestato il volto anche ad una prima una campagna promozionale dell’Arma.

CLAUDIA era una delle due figlie di Domenico Racciatti, originario di Guilmi, comandante della stazione di Vasto del Corpo Forestale dello Stato. Le piaceva scrivere. "Perchè scrivere — diceva — non è niente più di un sogno che porta consiglio". In serata, per avere altri dettagli, sono stati ascoltati anche parenti e amici della giovane.
 

 

DALLE PASSERELLE IN COSTUME ALLE SFILATE IN DIVISA

 

DAL COSTUME di Miss Italia alla divisa dei carabinieri. Ma sempre (inevitabilmente) donna immagine. Claudia Racciatti, 29 anni, era nata a Vasto (Chieti) nel 1981; figlia del comandante della stazione di Vasto del Corpo forestale dello Stato, aveva respirato sin da piccola quella certa aria "da caserma" che più avanti la porterà al concorso per entrare nell’Arma. Una splendida ragazza che a diciotto anni, con la fascia di Miss Bellezza Rocchetta Abruzzo, parteciperà alle finali di Miss Italia a Salsomaggiore, con il numero 98; è l’anno in cui vince Manila Nazzaro e al terzo posto arriva Caterina Balivo. Claudia Racciatti non è tra le sei superfinaliste.

MA DEVE essere stata una delusione di poco peso, visto che solo pochissimi anni dopo, nel 2003, invece che al patron Mirigliani fa domanda all’Arma. E al corso per allievi ufficiali si classifica all’ottavo posto. Diventa ufficiale ed è impiegata alla scuola allievi ufficiali di Roma. Ma anche con la divisa da carabiniere e una pistola d’ordinanza al fianco, il tenente Racciatti è sempre una splendida donna di 29 anni.

E LA BENEMERITA la prende non solo come ufficiale, ma anche come testimonial d’arruolamento; al pari di Giovannino Agnelli (apparso su un manifesto per la specialità dei carabinieri paracadutisti nell’86) o del pluriolimpionico carabiniere Alberto Tomba.

CLAUDIA Racciatti appare non solo nell’ultimo calendario storico dell’Arma, in alta uniforme, ma anche sul manifesto per un bando di concorso dell’Accademia militare di Modena.E’ il 188esimo del 2006. Lo slogan che incornicia Claudia, adesso mette i brividi. Dice: "Inizia ora a guardare lontano".