Vicenza, 2 novembre 2010 - Nel Veneto messo in ginocchio dal maltempo è sceso in campo anche l'esercito. Le piogge oggi hanno interessato anche il resto d’Italia, spostandosi da nord a sud, con temporali, frane, allagamenti, disagi e danni ingenti. Tre i dispersi: nel vicentino, sul Po in provincia di Rovigo e a Tropea, in Calabria.

In Veneto è arrivato stamani il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che ha rassicurato: "La situazione è grave ma sotto controllo. Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata’’, ha aggiunto, annunciando che il Cdm dichiarerà lo stato d’emergenza per le zone colpite.

A Caldogno le preoccupazioni sono soprattutto per l'anziano disperso: si tratta di un 75enne - non un uomo di 50 anni come appreso inizialmente - Giuseppe Spigolon, che i familiari hanno visto l’ultima volta mentre scendeva nella cantina di casa. I pompieri hanno tentato per due volte, con un mezzo anfibio, di raggiungere l’abitazione, ma sono stati sempre respinti dalla violenza della corrente. Si spera che l’uomo sia riuscito a mettersi in qualche modo in salvo, pur non potendo ancora uscire dalla casa accerchiata dall’acqua.

 Sono cinquemila le famiglie, per complessive 10.700 persone, coinvolte direttamente dal maltempo a Vicenza. Il dato è stato reso noto dal sindaco, Achille Variati, al termine della Giunta comunale riunitasi questa sera in una seduta straordinaria. L’esondazione del fiume Bacchiglione ha creato problemi a 7 strutture sanitarie (soprattutto ambulatori medici), 3 farmacie, 6 scuole, 13 servizi pubblici, 270 negozi, 9 strutture religiose e 12 monumenti ‘minori’. Tra quelli palladiani, solo allagamenti agli scantinati del Teatro Olimpico.

Variati ha anche detto che saranno bene accetta la disponibilità di cittadini o gruppi di cittadini che intendono collaborare con il comune "per pulitura ed altri lavori al pari della protezione civile o sotto la protezione civile". Dopo l’appello, sono arrivate molte chiamate con dichiarazioni di disponibilità.

PADOVA - Non sta passando indenne la piena del Bacchiglione nel Padovano dove il fiume ha rotto gli argini in località Roncajette. Allagamenti sono stati segnalati dai vigili del fuoco tra Ponte San Nicolò e Casalserugo. Diverse le famiglie evacuate. Allagamenti anche in zona golenale, nel quartiere Paltana, alla periferia di Padova. Nessun problema invece per il centro storico patavino. Il limite del fiume, secondo fonti dei vigili del fuoco, è sotto controllo. Resta intanto interrotta la circolazione sulla A4 tra Montebello e Soave in entrambi i sensi di marcia.

TREVISO - Evacuato in via precauzionale l'ospedale di Motta di Livenza, in provincia di Treviso, specializzato in servizi riabilitativi. Lo ha deciso il sindaco Paolo Speranzon per i possibili rischi di esondazione del fiume Livenza. Deciso anche il trasferimento in altre strutture dei 120 ospiti della vicina casa di riposo.

VENEZIA -Nella città lagunare l'acqua alta ha raggiunto i 101 centimetri e piazza San Marco è stata completamente invasa.

ZAIA - ''Facciamo appello a tutti gli istituti di credito'': così oggi, parlando con i giornalisti il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sui danni causati dal maltempo cominciato domenica scorsa e tutt'ora in corso.  Il governatore auspica una vera e propria ''chiamata di popolo''. ''Vengano fuori le banche - ha esortato - la Regione si mette a disposizione, daremo vita ad un tavolo e ad un conto corrente: cerchiamo di essere i soliti veneti disponibili verso chi è in difficoltà, i veneti del volontariato''. Zaia ha voluto ricordare la prassi da seguire per il risarcimento dei danni possibile: ''I singoli cittadini presentano le denunce al Comune, questi invia i dossier alla Regione che li organizza e li invia a livello nazionale per attingere al fondo nazionale Protezione Civile; questo - ha concluso - spiega la presenza oggi in Veneto di Bertolaso''. "Faccio appello anche alla sensibilità dei privati - ha auspicato inoltre Zaia - per aiutare chi è in difficoltà".
 

"Questa mattina abbiamo stanziato due milioni di euro per fronteggiare l'emergenza maltempo che ha colpito il Veneto" ha proseguito il governatore al termine della odierna della giunta regionale, durante la quale si è prevalentemente parlato degli eventi calamitosi di questi giorni. "Stamani - ha aggiunto Zaia - ho anche firmato lo stato di crisi per attivare tutti gli strumenti che la Regione ha a disposizione per un pronto intervento in circostanze come questa". Il maltempo ha interessato 121 comuni del Veneto e ha provocato danni che, ad una prima stima approssimativa, sono stati quantificati in non meno di 100 milioni. La Protezione civile, spiega Zaia, aveva allertato i Comuni per tempo, ma l'intensità e la durata delle precipitazioni sono state "assolutamente eccezionali".

"L'entità del fenomeno atmosferico di questi giorni - prosegue il governatore - si può annoverare tra le conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta e che rendono difficile una previsione di tipo statistico. I dati storici, in particolare quelli su Vicenza, dimostrano che il maltempo che ha colpito in queste ore alcune zone del Veneto è più forte dell'alluvione del 1966 ". 

LA POLEMICA - Sulla polemica per il presunto mancato allerta, Zaia ribatte fermamente: "I sindaci non sono stati allertati del maltempo in arrivo? È una bugia, lo ha fatto la Protezione civile. Se i sindaci non si sono mossi o l'hanno fatto parzialmente, dipende dalla sensibilità di ciascuno. Comunque il sindaco non avrebbe potuto far altro che installare una tendopoli". Quanto ai mancati finanziamenti al Genio Civile, Zaia ha spiegato che "oggi tutti i fondi statali sono centellinati, ma che quelli per gli interventi indispensabili "non mancano". "Questo non è il momento il momento delle polemiche - ha spiegato Zaia - anche perché in nessun caso avremmo potuto evitare quanto è accaduto. E che è frutto dei cambiamenti climatici". "Le previsioni non erano certamente quelle di mezzo metro d'acqua in 48 ore - ha risposto Zaia ai giornalisti sulle critiche mosse da più parti per l'allarme annunciato in termini ritenuti troppo contenuti - Ed io, sicuramente, non posso sostituirmi al Padre Eterno. Si pensi che nell'alluvione del 1966 caddero 190 millimetri d'acqua, in questa occasione 500".