Roma, 5 novembre 2010 - Le hanno cambiato mansione e l'hanno spostata a lavorare in un ‘’gabbiotto fatiscente’’ da dove avrebbe visto tutti i giorni il treno della metro B nel quale tre anni fa e’ stata uccisa sua figlia.

"Una proposta vergognosa’’, accompagnata da un ‘’prendere o lasciare’’.

Per questo Rita Pozzato, la mamma di Vanessa Russo, che venne ammazzata con un colpo d’ombrello dalla giovane romena Doina Matei, sta andando dai Carabinieri per sporgere denuncia contro l’Atac, l’azienda che gestisce a Roma la metropolitana.

La mamma di Vanessa lavorava da un anno all’Atac, dove era stata assunta come impiegata. Poi era stata lei stessa a chiedere di passare alla sorveglianza; un lavoro faticoso e per questo dopo qualche tempo ha presentato una domanda per poter tornare a fare l’impiegata.

‘’Mi sono state fatte tante promesse’’, racconta. Poi ieri, c’e’ stata la svolta: ‘’mi hanno convocato alla stazione della metro di Piramide. Ho spiegato che non potevo prendere la Metro B, dove e’ stata ammazzata mia figlia, ma non c’e’ stato nulla da fare. Mi hanno ricevuto in un tugurio, dove facevano capolino i topi e mi hanno mostrato quello che doveva essere il mio lavoro: in un gabbiotto fatiscente a fare fotocopie da dove avrei visto passare un treno della Metro B ogni cinque minuti’’.

‘’Mi state proponendo una cosa schifosa, non vi vergognate? ho detto ai funzionari dell’Atac - racconta ancora la donna - sono la mamma di Vanessa Russo non me la sento di guardare quel treno. Ma loro mi hanno risposto ‘non ce ne frega niente, prendere o lasciare’. A quel punto mi sono sentita malissimo, il cuore e’ andato a 3000; qualcuno dei colleghi ha chiamato un’ambulanza e mi hanno portato al Cto, dove intendevano trattenermi per 24 ore. Ma io ho firmato e sono uscita’’.

‘’Stavolta hanno ucciso me’’, dice ancora la donna che, dopo avere informato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, sta andando a presentare denuncia alla stazione dei Carabinieri di Grottaperfetta.