Rio de Janeiro, 19 gennaio 2011 - Secondo Cezar Peluso, presidente della Corte Suprema brasiliana, è ancora possibile l’estradizione in Italia di Cesare Battisti, qualora fosse accertato che il terrorista entrò illegalmente nel Paese sud-americano: in tal caso, ha precisato Peluso con i giornalisti a margine del II Congresso Mondiale delle Corti Costituzionali in corso a Rio de Janeiro, "non rientrerebbe nei termini del trattato bilaterale" in materia di estradizione la decisione con cui l’ormai ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio ‘Lula' da Silva, negò la consegna di Battisti alle autorità italiane nell’ultimo giorno del proprio mandato, il 31 dicembre.

La Corte Suprema di Brasilia affronterà la questione il mese prossimo, quando tornerà a riunirsi dopo la sospensione dei lavori per le vacanze dell’estate australe. La stessa Corte in novembre approvò l’estradizione ma con una pronuncia non vincolante, e il 6 gennaio scorso stabilì che il terrorista, condannato in contumacia per quattro omicidi, dovrà restare in carcere fino al suo prossimo verdetto.

Lo stesso Peluso qualche giorno fa affermò di non aver trovato, nel fascicolo processuale relativo a Battisti, nulla che possa giustificare la tesi di una possibile, ingiusta persecuzione a carico dell’estremista una volta che questi tornasse forzatamente in patria; anche sulla base di tale considerazione l’alto magistrato negò la scarcerazione chiesta dagli avvocati difensori di Battisti.