Bologna, 20 gennaio 2011- "La sporcizia non è quest'acqua, la sporcizia è dare la mano a un politico qualsiasi, non importa se di destra o di sinistra".

Piove forte davanti alla sede bolognese de 'Il Resto del Carlino'. Con addosso solo un costume a pantaloncino a fiori arancioni, l'esibizionista Gabriele Paolini fa due bracciate a rana in una pozzanghera d'acqua torbida. Attorno a lui due cronisti, un operatore con una telecamera, una decina di passanti incuriositi e gli uomini della vigilanza che lo guardano diffidenti.

Molti lo ricorderanno per le sue performance dietro alle telecamere dei telegiornali, mentre lancia preservativi o mentre grida che il Papa è un pedofilo. Ha scelto questo modo di trasmettere i suoi messaggi sedici anni fa e da allora non ha più smesso.

"Questo gesto goliardico – dice Paolini – serve per rendere impotente Berlusconi. Nel momento in cui mi sarò tolto anche i pantaloni, il malocchio sarà stato lanciato e a Berlusconi verrà bloccata l'erezione".

Paolini indossa un giaccone nero, una giacca marrone e una camicia. Si sfila lentamente strato per strato, con il megafono in mano. "Io rispetto i minori, non mi toglierò anche il costume", dice. L'allusione a Ruby, che all'epoca delle feste di Arcore aveva 17 anni, è evidente.

Toltisi i pantaloni, si avvicina a una pozzanghera, si bagna prima le mani, poi i piedi, poi la testa e alla fine si sdraia, prima di schiena e poi sulla pancia. Rimane nell'acqua alcuni secondi, adagiato sull'asfalto. L'atmosfera è surreale: a volte la sbarra che separa Via Mattei dal parcheggio della sede de 'Il Resto del Carlino' si alza. Escono alcuni giornalisti in macchina, si fermano un attimo a guardare lo spettacolo e se ne vanno scettici.

Rialzatosi, Paolini rincara la dose: "Vi dirò di più: dopo avergli bloccato l'erezione, lo farò anche diventare gay. Si sposerà con me! Ve lo immaginate quello che succederebbe se Berlusconi diventasse gay? Come minimo a Emilio Fede gli viene una sincope! Voglio dedicare questo malocchio goliardico a tutte le donne che rappresentano degnamente la femminilità e che saranno felici quando Berlusconi non potrà più entrare in un letto. Le donne sono la nostra unica finestra sul cielo: non esistono solo le Ruby mercificate e umiliate".

Mentre si riveste in silenzio, il capannello che s'è fermato attorno a lui si dilegua. Rimangono solo i cronisti a tremare dal freddo. Sono due i gradi fuori. Sembra finita lì, ma arriva un fotografo che è stato avvisato in ritardo dalla sua redazione. Paolini gli dice che se vuole può spogliarsi un'altra volta. Ma non c'è più nessuno attorno: il sipario è già calato sul suo quarto d'ora di gloria.