Roma, 7 febbraio 2011 - "E' una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi’’: ad affermarlo è il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, dopo essersi recato all'istituto di medicina legale del Verano per rendere omaggio alle salme dei quattro fratellini rom vittime dell'incendio di ieri sera nel campo nomadi in via Appia Nuova a Roma. Il capo dello Stato ha così voluto esprimere la vicinanza e il cordoglio della massima autorità per la tragedia. Prima di Napolitano erano giunti a Medicina legale il sindaco Gianni Alemanno, il questore di Roma Francesco Tagliente e il prefetto della capitale, Giuseppe Pecoraro.

‘’Le autorità locali e nazionali - ha aggiunto Napolitano - non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili”. Il Presidente è fermato per 20 minuti all'interno dell'Istituto di medicina legale. Napolitano è arrivato con un seguito ridotto al minimo rispetto a quello che lo accompagna nelle visite pubbliche. Si e' notato il tono dimesso della visita anche dal fatto che non ha usato l'auto di rappresentanza con la bandiera tricolore. Era in auto con il segretario generale del Quirinale, Donato Marra.


“Ai genitori e alla superstite sorella dei 4 bambini Rom orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani. E’ stata una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi - sottolinea Napolitano - e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi. Le autorità locali e nazionali - conclude - non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema cos grave in termini umani e civili”.

GENITORI DENUNCIATI -  Sono stati denunciati dalla polizia per abbandono di minore Elena Moldovan e Erdei Mircea, i genitori dei quattro piccoli rom morti ieri sera. I genitori si erano allontanati dalla baracca per andare, hanno detto, a comprare del cibo.
 

LUTTO CITTADINO E RICHIESTA FONDI - Le famiglie dei quattro piccoli rom “sono ospitate e assistite in una casa di accoglienza fino a mercoledì, giorno nel quale ci sarà il lutto cittadino e nel quale le salme rientreranno in Romania”, ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno al termine della visita all’Istituto di medicina legale. “Faremo in modo che tutte le spese siano a nostro carico - ha aggiunto Alemanno - c’è la massima vicinanza da parte della città di Roma”. E' la prima volta in cui viene indetto il lutto cittadino per la morte di nomadi.

"Chiederemo al governo 30 milioni di euro per completare il piano nomadi", aveva annunciato lo stesso Alemanno in mattinata, precisando le richieste che l'amministrazione farà al governo in materia di rom. Il sindaco ha inoltre annunciato che già oggi invierà una lettera all'esecutivo per chiedere poteri speciali per gestire l'emergenza. ‘’Sono necessari nuovi poteri che ci diano la possibilità di saltare la conferenza di servizi’’ sostiene il sindaco della capitale. ‘’Questo ci permetterà di far partire subito altri due campi regolari’’. 
 

Alemanno intende sgombrare immediatamente i micro campi abusivi nella capitale, utilizzando tendopoli temporanee e caserme dismesse: "Chiederemo alla Protezione civile di costruire quanto prima possibile delle tendopoli per sgomberare tutti i micro campi abusivi e chiudere queste baracche della morte fatte di plastica. Saranno tendopoli sicure - ha detto Alemanno - e controllate perché dobbiamo dare forme di assistenza che tamponino la situazione d'emergenza. Chiederemo invece al ministero di poter utilizzare anche le caserme dismesse".

‘’Vogliamo rompere tutti i vincoli, tutti i lacci e laccioli che ci hanno bloccato in questi anni e hanno rallentato la nostra azione. E vogliamo battere anche la culture del no - ha aggiunto Alemanno - bisogna procedere immediatamente allo sgombero dei microcampi abusivi. Oggi a Roma ci sono ancora 2.200 persone che stanno in questi microcampi: devono essere sgomberati tutti con delle misure di emergenza’’.

MARONI - Dopo le polemiche alimentate dal sindaco di Roma, il ministro dell’Interno Roberto Maroni precisa che i ritardi nell’attuazione del piano straordinario a cui si riferiva il sindaco “sono causati dai ricorsi al Tar, per esempio dai Comuni vicini a Roma per impedire la realizzazione di campi attrezzati. Purtroppo non si può impedire a un Comune di fare ricorso e ciò che è avvenuto ha determinato i ritardi. E’ un problema di giustizia amministrativa”.

Il responsabile del Viminale ha ricordato che il piano è stato definito dal commissario straordinario, cioè il prefetto di Roma e finanziato anche dal ministero dell’Interno con 23 milioni di euro così come i piani per Lombardia, Veneto, Campania e Piemonte. “Ovviamente è compito delle autorità locali una volta definito il piano di dare attuazione. Il piano di Roma coinvolge il Comune, la Provincia e la Regione”, ha concluso Maroni.

LA CROCE ROSSA  - La Croce Rossa Italiana accoglie con favore la proposta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, di allestire tendopoli, "purche' temporanee", per far scomparire gli insediamenti rom abusivi. ''La Croce Rossa Italiana - afferma il commissario straordinario Francesco Rocca - si mette a disposizione di questa iniziativa purché sia di natura temporanea e contingente all'emergenza e non diventi una soluzione permanente. Da sempre la Cri e' in prima linea nel lavoro con i Rom, nuova frontiera del lavoro di solidarietà e volontariato per garantire il diritto di tutti a un'esistenza dignitosa''.