Palermo, 12 febbraio 2011 - Restano disperate le condizioni di Noureddine Adnane, il marocchino di 27 anni che ieri pomeriggio, a Palermo, si è dato fuoco dopo avere vanamente implorato i vigili urbani di non sequestragli la merce.Giocattoli, cappellini e sciarpe che vendeva sul marciapiede di via Ernesto Basile, nei pressi dell’università.

L’ambulante, sposato, padre di tre figli, con regolare licenza, è ricoverato nel reparto grandi ustionati del Civico con ustioni di secondo e terzo grado nell’85 per cento del corpo. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime.

La tragedia si è consumata intorno alle 15, quando la polizia municipale si è accostata alla bancarella e ha chiesto all’immigrato i documenti, iniziando a compilare il verbale. A quel punto si è allontanato, ha preso una bottiglia piena di benzina, si è cosparso il corpo del liquido infiammabile e si è dato fuoco.
I presenti e gli stessi vigili urbani lo hanno soccorso, ma non hanno potuto fare molto. Sotto choc l’ispettore della polizia municipale e il padre del giovane giunto sul posto.