Roma, 14 febbraio 2011 - La Corte di Cassazione esorta il Parlamento italiano ad aprire alle adozioni di minori da parte dei single, anche se con le dovute cautele. Secondo gli 'ermellini' infatti nulla in contrario è previsto dalla 'Convenzione di Strasburgo sui fanciulli' del 1967 che contiene le linee guida in materia.

Lo stimolo arriva dalla sentenza 3572, depositata oggi, con la quale la prima sezione civile ha oggi rigettato il ricorso di una donna che aveva ottenuto il via libera in Russia per l'adozione di una minorenne: la signora aveva infatti dimostrato di aver soggiornato nel paese straniero, avendovi avuto anche la residenza da almeno due anni, e per questo, anche il tribunale per i minorenni di Genova, aveva dichiarato efficace il provvedimento di adozione pronunciato però come adozione 'speciale' senza l’effetto di quella 'piena'.

La donna, quindi, si era rivolta alla Suprema Corte, per chiedere che l’effetto del provvedimento fosse 'legittimante' anche per lo Stato italiano. I giudici di 'Palazzaccio' hanno però respinto il suo ricorso, ricordando che l’adozione legittimante "è consentita solo a coniugi uniti in matrimonio": nella sentenza si sottolinea che "deve escludersi che allo stato della legislazione vigente, soggetti singoli possano ottenere il riconoscimento in Italia dell’adozione di un minore pronunciata all’estero con effetti legittimanti".

Questo però "fermo restando - spiegano gli 'ermellini' - che il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell’ambito di ammissibilità dell’adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell’adozione legittimante".

STOP DELLA CHIESA - "Bisogna dare priorità al bene dei bambini, il che esige che, per quanto possibile, si assicuri loro un padre e una madre, perché il desiderio degli adulti non deve prevalere sul bene dei bambini": così il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, commenta la sentenza della Cassazione.

"Il discorso è diverso quando la personalità di chi viene adottato è già formata", precisa il porporato interpellato per un commento da ‘Tmnews’, e sottolinea che "altro è se si tratta di un minore, altro se si tratta di un maggiorenne". Il cardinale Antonelli mette in evidenza, invece, la necessità di attuare efficaci politiche per la famiglia: "Servono politiche di sostegno in campo fiscale ed economico, per la conciliazione del tempo libero con il lavoro, per i servizi all’infanzia", afferma l’arcivescovo emerito di Firenze.