Agrigento, 18 febbraio 2011 - Imprenditore, vittima dei tempi lungi della burocrazia, si sfoga: ‘’Mi sono stancato di aspettare, penso che a questo punto andro’ in Tunisia dove abbiamo gia’ altri insediamenti. Il governo tunisino ci ha fatto sapere che ci aiutera’. Come del resto ha finora fatto’’.

Davide Romeo, 44 anni di Favara (Ag) avrebbe voluto realizzare, gia’ con due milioni di euro pronti in cassa, un impianto di recupero di rifiuti urbani: plastica, lattine, carta e cartone a Casteltermini nell’Agrigentino.

Cosi’ tre anni fa decise di avviare questo progetto. E chiese aiuto al Consorzio per le aree di sviluppo industriale della Provincia di Agrigento. Previste anche venti assunzioni per mandare avanti una fabbrica che ha bisogno di pochi macchinari e tanta manodopera.

‘’In poco tempo abbiamo avuto una risposta: - racconta Romeo al Giornale di Sicilia - ci venne dato un terreno a Casteltermini, dove si sono gia’ altre industrie’’. Ma per cominciare era necessaria una sede. Romeo presento’ un progetto edilizio al Comune. ‘’Chiedevano di costruire un capannone di circa mille metri quadrati’’. Consegnata la richiesta, avviate le procedure e’ iniziata l’attesa lunga tre anni appunto. Troppi per lui. Da qui la scelta di mollare ed andare all’estero. ‘’In Tunisia - dice Romeo - e’ tutto piu’ semplificato. Ci sono voluti appena cinque giorni per costituire una societa’. Del resto un motivo ci deve pur essere se a Tunisi si sono gia’ trasferite gia’ 150 imprese siciliane. Il Nord Africa e’ la nuova frontiera’’.

‘’Certo se dovessimo aspettare i tempi del Comune di Casteltermini - osserva - staremmo ancora con le mani in mano. Non e’ questa la politica di cui le aziende hanno bisogno’’.

A Romeo e’ giunta la solidarieta’ di Confindustria. Eppure ribatte il sindaco Nuccio Sapia: ‘’Cio’ che non dice Confindustria e’ che si tratta di un progetto che riguarda lo stoccaggio di rifiuti speciali, per il quale occorre un’attenta valutazione eco-ambientale. Noi di solito siamo solleciti. Ma non vogliamo trasformare il nostro territorio in una ‘pattumiera’’’.