Roma, 18 febbraio 2011 - Spuntano nuovi verbali sul caso Ruby. Tra i vari, spiccano quelli del 3 agosto 2010, riportati da 'La Repubblica'. Dice Ruby, secondo quanto riferisce il quotidiano, rispondendo al pm: "Non ho mai frequentato la dimora romana del presidente Berlusconi, ma nella prima serata a Villa San Martino ebbi modo di conoscere Noemi Letizia che era conosciuta come la 'cocca di papi'".

Ruby ricorda: "Noemi mi chiese quanti anni avevo e le risposi di averne 24. Allora lei, scherzando, mi disse che tanto la preferita di Silvio, riferendosi al premier, era lei. Da altre ragazze che partecipavano alle feste del presidente ho saputo che tra Noemi e Berlusconi c'era stata una relazione intima di natura sessuale. Non posso riferire con esattezza chi me l'ha detto perché era una voce che circolava con grande insistenza tra tutte le ragazze". Comunque è lo stesso quotidiano a chiedersi: "Ha buoni ricordi, Ruby? O si confonde e quella giovanissima donna rassomigliava a Noemi, ma non era Noemi e fingeva di esserlo?".

Ma 'La Repubblica' riporta anche altri stralci. Ecco cosa succede, secondo Ruby, in una visita ad Arcore. "Quella sera, dopo la cena consumata con Berlusconi e con tutte le ragazze che stavano là, il presidente mi propose di dormire a casa sua dicendomi che non mi avrebbe chiesto nulla in cambio. Dopo cena ci siamo recati tutti nella sala al piano inferiore dove si è tenuto il bunga bunga. Io ero tranquilla in quanto Lele Mora aveva garantito la mia estraneità a qualsiasi attenzione sessuale. Nel bunga bunga tutte le ragazze erano nude ed ebbi la sensazione che vi fosse un effetto emulativo tra di loro per farsi notare da Berlusconi con atti sessuali sempre più spinti".

In un altro verbale la giovane marocchina ricorda la notte in Questura. Secondo quanto riporta il quotidiano, Ruby ricostruisce così l'episodio: "Michelle Coicencao informò Silvio Berlusconi che mi trovavo in questura, e quest'ultimo le dette il numero della Nicole Minetti dicendole che si sarebbe occupata lei della mia delicata questione. Per come ho saputo in seguito, Silvio Berlusconi era molto preoccupato che potessero emergere i rapporti con lei e le serate trascorse presso la sua abitazione. La stessa Michelle mi disse in seguito 'non pensare che abbia fatto questo solo per i soldi che mi ha dato Berlusconi, l'ho fatto più per te'. E da questa frase ho compreso che il presidente la remunerò per quanto fatto da lei e per l'ospitalità che mi dette non appena dimessa dalla questura. Lo stesso Berlusconi telefonò a Nicole Minetti mentre ancora eravamo in questura dicendole di chiamarlo non appena la questione fosse stata risolta. La Minetti, una volta fuori, chiamò il presidente rassicurandolo sull'esito positivo della vicenda e a quel punto me lo passò e Berlusconi, scherzando mi disse che nonostante gli avessi detto che ero egiziana e maggiorenne lui mi voleva bene lo stesso. Dopo questa occasione ho solo risentito telefonicamente Berlusconi ma non l'ho più visto. Il presidente mi disse che mi avrebbe potuto rivedere solo una volta che avessi compiuto la maggiore età e che disponessi di documenti di identità essendo lo stesso sovraesposto ad attacchi mediatici".

Naturalmente questa è la versione di Ruby, non priva di confusione. Versione che rappresenta comunque la base di partenza, il fulcro che consente ai pm di sviluppare l'indagine.