Roma, 1 marzo 2011 - Erano state usate sia per famose fiction, come ‘Romanzo Criminale' e ‘L’ispettore Coliandro', sia per film come ‘Mozzarella Stories’, le armi comuni e da guerra non disattivate sequestrate nel corso dell’operazione della polizia amministrativa della Questura di Roma. 

Le quattro società di noleggio di armi per uso cinematografico chiuse erano le uniche fornitrici in Italia, il cinema resta così ore 'disarmato'.

Le armi sequestrate non erano state disattivate secondo la norma vigente che prevede l’inserimento di una spina, un segmento d’acciaio, nella canna che rimane così occlusa e non può più funzionare.

"Sarebbe bastato togliere una brucola dalla canna e le armi sarebbero tornate attive -ha spiegato Edoardo Calabria, dirigente della polizia amministrativa della Questura di Roma- c’era un pericolo concreto di avere tragedie sui set come è successo all’estero". 

Nell’operazione sono finite in manette con l’accusa di detenzione illegale di armi comuni e da guerra quattro persone, titolari di tre società.

Le armi sono state trovate in vari depositi a Pomezia, Monteporzio Catone e Casal Bertone. La polizia amministrazione ha chiesto all’autorità giudiziaria di sottoporre le armi sequestrate a perizia e di inviarle alla polizia scientifica per accertare se siano state usate per commettere reati. 

"È difficile ricostruire la storia di armi che hanno 70 anni - ha aggiunto Edoardo Calabria - Alcune delle pistole sequestrate sono state in passato in dotazione delle forze dell’ordine e non più in uso. Per questo proseguiremo le indagini per ricostruire il percorso delle armi".