Roma, 7 marzo 2011 - Nel Paese delle dimissioni nessuno chiede mai un passo indietro ai Pm. Lo dice Daniela Santanché, sottosegretario all’Attuazione del programma, al Giornale.

"Siamo o non siamo il Paese delle dimissioni", dove "tutti chiedono le dimissioni di tutti" e "allora perché non si possono chiedere le dimissioni dei magistrati e dei procuratori?". Oggi, prosegue, "paghiamo noi gli errori" di magistrati. Per Santanché "dopo la vicenda della piccola Yara i magistrati dovrebbero dimettersi" perché "se avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sull’Olgettina forse Yara sarebbe ancora viva".

Santanché ricorda che "oggi per gli errori dei magistrati paga lo Stato" e sulla riforma della giustizia aggiunge: "Boicottano la legge per paura che il premier se ne avvantaggi". Per quanto riguarda le intercettazioni spiega invece: "Non vogliamo vietarne l'uso ma l'abuso: in gioco è la libertà".

LE INDAGINI - Vertice in Procura oggi a Bergamo per fare il punto delle indagini sul rapimento e l'uccisione di Yara Gambirasio. All'incontro hanno partecipato il magistrato Letizia Ruggeri e gli investigatori della Squadra mobile della polizia di Bergamo e del Servizio Centrale Operativo del ministero degli Interni. Questo in attesa che arrivi la comunicazione ufficiale dell'esito dell'autopsia condotta una settimana fa sul corpo della ragazza. Sarebbe infatti imminente un incontro tra il magistrato e l'anatomopatologa Elena Cattaneo.

Un coltello da cucina arrugginito e' stato trovato nei giorni scorsi, non lontano da Chignolo d'Isola, la localita' dove dieci giorni fa e' stato trovato il corpo di Yara. Secondo gli inquirenti il ritrovamento non avrebbe alcuna attinenza con le indagini sull'omicidio della tredicenne. Secondo quanto si e' appreso oggi, il coltello, di circa 20 centimetri, aveva la lama completamente arrugginita ed era posato su un muretto. I carabinieri lo hanno comunque repertato e inviato per gli esami scientifici del caso al Ris.

FUNERALI SENZA DATA - Non ci sono tempi certi per i funerali di Yara. Gli accertamenti medico legali proseguono, e quindi nemmeno il sindaco del paese, puo’ organizzare le esequie. In una conferenza stampa, giovedi’ scorso, il primo cittadino di Brembate, Diego Locatelli, si era detto sicuro che i funerali si sarebbero svolti nella citta’ natale di Yara. E si era parlato di 7-10 giorni, da allora. Ma adesso, sembra che nemmeno questa settimana sara’ possibile organizzare le esequie. Tutto dipende dalla necessita’ dei patologi, che non possono riconsegnare il corpo di Yara alla famiglia prima di avere terminato gli accertamenti, i cui tempi si sono dilatati. In comune si sono limitati a far sapere che eventuali slittamenti della data non dipendono da loro e sono in grado di organizzare le esequie in un paio di giorni.

GLI STRISCIONI ALLO STADIO -  Prima del fischio d'inizio di Atalanta-Novara i tifosi atalantini hanno voluto ricordare le tragedie di Yara Gambirasio e di Daniel Busetti, il ventenne morto assiderato nei boschi di Baldissero Canavese. ''Tanta e' l'angoscia e inutili sono le parole, ciao Yara ciao Daniel'' e' la scritta spuntata in curva sud. Piu' duro il messaggio apparso in curva Nord: ''Non tutti meritano di vivere, nemmeno la pena di morte puo' bastare... Ora lasciatela riposare in pace''.