MILANO, 15 marzo 2011 - C'è l'inno di Mameli e i consiglieri leghisti della Lombardia se ne vanno dall'assemblea al Pirellone. Una decisione ampiamente annunciata, del resto: in aula - del Carroccio - era presente solo il presidente Davide Boni, che ha assicurato la sua presenza per il ruolo istituzionale. Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffé e a fare colazione.


Mentre risuonavano le note dell'inno di Mameli,  come imposto da una legge per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia, che solo il Carroccio non ha votato, tutti i consiglieri regionali non leghisti sono stati in piedi dietro i loro banchi, indossando chi una coccarda tricolore, chi una spilla o chi addirittura mostrando una bandiera italiana nel taschino della giacca, come l’assessore Romano La Russa. In aula per l’occasione anche il governatore Roberto Formigoni.

IDV ATTACCA - "E' gravissimo che i consiglieri regionali lombardi della Lega siano usciti oggi durante l’esecuzione dell’inno di Mameli. E’ un vero e proprio schiaffo al Paese. Se non si sentono italiani si dimettano e rifiutino il lauto stipendio che gli arriva puntuale a fine mese", afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
"Almeno per una volta - aggiunge Orlando - il pluribocciato ‘Trota’, in arte Renzo Bossi, studi e impari le parole dell’inno, visto che ha affermato di non conoscerle, o vada in fabbrica o in altri luoghi a lui piu’ adatti a guadagnarsi da vivere, come fanno tutti i suoi coetanei che non sono figli del senatur".

 INDIGNAZIONE FLI -  "La Destra repubblicana e costituzinale di Futuro e libertà esprime indignazione per il gesto della Lega ma soprattutto per il pavido comportamento del Pdl. L’Italia va rispettata e difesa, con i suoi simboli e il suo inno", è il lapidario commento del finiano Fabio Granata nel condannare, a nome di Fli, il comportamento dei consiglieri leghisti a Milano, che hanno abbandonato l’aula quando è iniziato a risuonare l’inno nazionale.

PD. ASSENTI ANCHE SUL GIAPPONE - "La Lega al bar durante l’ esecuzione dell’Inno di Mameli ci rimane anche durante il minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Giappone", denuncia Luca Gaffuri, capogruppo del Pd in Regione Lombardia, secondo cui oggi si è scritta "una brutta pagina del consiglio regionale. Se era annunciato che la lega avrebbe disertato l’aula al momento dell’Inno - osserva Gaffuri -, certo non ci si poteva attendere che i consiglieri del Carroccio sarebbero rimasti al bar anche durante il minuto di silenzio per le vittime della tragedia che ha colpito il Giappone". Secondo il capogruppo Pd, "la propaganda di parte ha finito per farsi beffa dell’inno e per far mancare del necessario rispetto decine di migliaia di morti vittime del terremoto e dello tsunami".

CASINI: "UNA VERGOGNA" - "È una vergogna, una vergogna, non ci sono altri commenti possibili". Così il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini commenta, interpellato a Montecitorio, il gesto della Lega.

IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO - L’unità d’Italia è più ricca e viva con lo sviluppo in senso federalistico delle autonomie. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alle Assemblee straordinarie che oggi prendono avvio per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, raccogliendo l’invito giuntogli dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome.

“Sono lieto di rivolgere a voi il mio più cordiale saluto in occasione delle iniziative organizzate per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, momento ideale per richiamare alla memoria dei cittadini, delle forze politiche e dei responsabili delle istituzioni regionali e locali gli eventi fondamentali che hanno condotto alla nascita del nostra Stato unitario, e per rafforzare la consapevolezza delle responsabilità nazionali che ci accomunano".

"La nascita dello Stato unitario - ricorda Napolitano - ha consentito al nostro paese di compiere un decisivo avanzamento storico, di consolidare l’amore di Patria, di porre fine a una fatale frammentazione, di riconoscerci in un ordinamento liberale e democratico forte dell’esperienza della lotta antifascista. L’alto dibattito in seno all’Assemblea Costituente ha portato ad identificare ideali e valori da porre a base dell’ordinamento repubblicano. Nella Costituzione l’identità storica e culturale della Nazione convive con il riconoscimento e lo sviluppo in senso federalistico delle autonomie che la fanno più ricca e più viva, riaffermando l’unità e indivisibilità della Repubblica. Mettendo a frutto le risorse e le potenzialità dei territori che rappresentate e portando avanti la riflessione sul contributo delle comunità regionali e locali al moto unitario contribuirete ad ancorarle in modo profondo e irreversibile al patto che ci lega, ai valori e alle regole della Costituzione repubblicana. Certo che le celebrazioni corrisponderanno validamente a questi fini, vi ringrazio fin d’ora per la vostra partecipazione ai comuni festeggiamenti e per l’importante contributo delle assemblee da voi presiedute”.
 

CONCERTO DI MUTI -  Il maestro Riccardo Muti dirigerà, nell`Aula di Montecitorio lunedì 21 marzo alle ore 17,00, il concerto dell`Orchestra e del Coro del Teatro dell`Opera di Roma in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell`Unità d`Italia.
Verrà eseguita una selezione dal Nabucco di Giuseppe Verdi: Sinfonia; atto 1° - coro d`introduzione “Gli arredi festivi”, cavatina di Zaccaria “Sperate o figli”; atto 2° - scena ed aria di Abigaille “Anch`io dischiuso un giorno”; atto 3° - duetto Abigaille e Nabucco “Donna chi sei”, coro “Va pensiero sull`ali dorate”, profezia “Del futuro nel buio discerno” (maestro del Coro Roberto Gabbiani, baritono Giovanni Meoni, soprano Viktoria Cheska, basso Dimitri Beloselsky). Lo comunica una nota della Camera.