Roma, 26 marzo 2011 - Centinaia di migliaia di persone, a Roma e non solo, sono scese in piazza oggi per manifestare contro la privatizzazione dell’acqua, per dire no al nucleare e per sensibilizzare tutta l’opinione pubblica a proposito dei tre quesiti referendari per i quali si voterà il 12 e 13 giugno prossimi.

Trecentomila i manifestanti nella Capitale, partiti da piazza della Repubblica intorno alle 14.30 e arrivati un paio di ore dopo in piazza San Giovanni, dove ad attenderli c’era un palco dal quale sono intervenuti i rappresentanti dei comitati promotori dei referendum e gli organizzatori della manifestazione. 

A seguire, l’intrattenimento musicale dei 'Radici nel cemento' e dei 'Rezophonic'. Bandiere della pace, dei comitati 'acqua bene comune' e 'no al nucleare', dell’Unione dei sindacati di base, della Federazione della sinistra, del popolo viola. Un grande rubinetto trasportato sopra un risciò, cappelli a forma di rubinetti, barilotti dell’acqua, un lungo drappo di raso azzurro a rappresentare l’acqua 'bene comune' hanno animato il corteo che ha attraversato le strade di Roma accompagnato dalla musica di un gruppo di percussionisti e dal suono di centinaia di fischietti.

"Quella di oggi è una piazza che parla di futuro e della necessità di riconnettere la politica alla vita - ha dichiarato il governatore della Puglia, Nichi Vendola, venuto a portare il proprio sostegno - Pensare che il bene comune per eccellenza, l’acqua, possa essere trasformato in una merce è un delitto contro l’umanità, sarebbe come per un credente bestemmiare contro Dio".

Quanto alla moratoria di un anno sul progetto delle centrali nucleari, per il governatore si tratta di una "foglia di fico per nascondere un pò di vergogne nucleariste. Sarebbe necessaria piuttosto una moratoria per sempre". Il governo, ha proseguito, "vuole aspettare che la paura passi. Noi faremo in modo che non accada, faremo in modo che questa paura non passi per evitare - ha concluso - che l’umanità si bruci al fuoco del nucleare".

Per il presidente della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero, "oggi è l’inizio di una campagna referendaria che si può vincere perchè se la gente andrà a votare ci sarà il quorum e sarà l’occasione per chiudere per sempre la partita del nucleare e dire no alla privatizzazione dell’acqua".

I VERDI - "Il 12 e 13 giugno con il voto referendario si fonda una nuova Italia, di fronte a un Governo e a un Parlamento mummificati e che governano in nome di una sola persona", dice  Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. "Recandosi alle urne - prosegue Bonelli - si darà la possibilità ai cittadini di sostituirsi a un Parlamento immobile dicendo no alla privatizzazione dell’acqua, al ritorno al nucleare e affinche’ la legge sia uguale per tutti". Infine si lancia un appello al capo dello Stato chiedendo che ci sia ‘’la garanzia di un’informazione corretta sui temi del referendum’’
 

DI PIETRO - Per l'occasione Di Pietro sul suo blog ha postato queste parole: "’Dar da bere agli assetati’ ha detto Gesù Cristo. Non ha mica aggiunto ‘soltanto se hanno i soldi per pagarsela'. Non è stato Marx a insegnarci che l’acqua è il primo bene comune e che farla diventare una fonte di profitto è una bestemmia. È il Vangelo che ce lo ha insegnato. E per chi non è nè marxista, nè credente, basta il semplice buon senso. Due elementi naturali che appartengono a tutti e che non si possono mai trasformare in proprietà privata di qualcuno: l’aria e l’acqua. Perchè l’aria e l’acqua sono la vita e la vita non può essere venduta a qualche imprenditore privato".

"furboni che pensano di arricchirsi o di fare arricchire qualche cliente con la privatizzazione dell’acqua - continua Di Pietro - dicono che nessuno mette in discussione il fatto che l’acqua sia un bene pubblico. È solo la gestione che diventerà privata. Bella presa per i fondelli! Sai che me ne faccio dell’acqua pubblica se, quando apro i rubinetti, non scende niente perchè non ho pagato la bolletta ai privati che si occupano della gestione.
Queste sono le solite bugie. La verità è che vogliono fare diventare l’acqua un bene privato con cui qualcuno si arricchirà e qualcun altro dovrà sudare per comprarsi quello che è sempre stato un diritto inalienabile di tutti i cittadini e di tutte le persone al mondo".