Caserta, 18 marzo 2011 - I Carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli nei confronti di cinque presunti affiliati e fiancheggiatori del clan dei Casalesi, ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e usura, aggravati dalla finalita’ di agevolare le attivita’ del gruppo camorristico del boss Antonio Iovine.

Tra i destinatari del provvedimento c’e’ anche un dentista, sindaco di Casal di Principe dall’aprile del 1995 fino al dicembre del 1996, quando il Consiglio comunale fu sciolto per infiltrazioni camorristiche. Si tratta di Vincenzo Corvino che, secondo l’accusa, avrebbe prestato 30mila euro a un suo odontotecnico chiedendo un tasso di usura del 7% mensile.

La vittima dell’usura era stato costretto a cedere al dentista fino a 70mila euro e a subire il tentativo di estorsione di un terreno, a consegnare la propria carta d’identita’ che avrebbe dovuto essere utilizzata dal latitante Antonio Iovine detto ‘o’ ninno’ (arrestato nel novembre 2010) per eludere eventuali controlli.

Il provvedimento restrittivo si inserisce nell’ambito dell’indagine condotta sul gruppo Iovine attraverso cui e’ stato possibile acquisire elementi di colpevolezza a carico degli indagati in relazione a condotte vessatorie del capo clan. La scelta di procedere con tempestivita’ con un provvedimento d’urgenza, e’ stata dettata dalla necessita’ che gli indagati potessero rendere reali le minacce di morte ai danni della vittima.