Roma, 18 aprile 2011 - Le nomine senza regole della pubblica amministrazione ora diventano anche un'interpellanza parlamentare. Quarantasette deputati, quasi tutti del Partito democratico, hanno presentato un documento urgente al ministero dell'Economia e delle Finanze per denunciare, secondo loro, delle "gravi anomalie" nello scorrimento delle graduatorie per gli incarichi dirigenziali nell'agenzia delle entrate.

Su quotidiano.net avevamo già ospitato la denuncia della Dirstat (che a novembre aveva diffidato il ministero), ente nazionale di riferimento: il decreto legge 225/2010, il cosiddetto 'milleproroghe', aveva cancellato l'art.4 che prorogava la scadenza delle graduatorie per essere ammessi agli incarichi dirigenziali. In parole povere: secondo la Dirstat piazzarsi nelle graduatorie non aveva più senso e chiunque poteva essere nominato dirigenza anche in carenza di titoli. A distanza di pochi mesi quindi anche la politica si muove: secondo i firmatari dell'interpellanza urge che il normale scorrimento delle graduatorie sia ripristinato: "L'opportunità di procedere alla stipula di contratti per il conferimento di incarichi che comportino avanzamenti di carriera, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale deve rispondere a principi e regole certe onde evitare qualsivoglia disparità di trattamento".

Giova ricordare che di recente la Corte Costituzionale con sentenza n.69/2011 ha riaffermato il principio secondo cui nel rispetto dell'art.97,comma 3,della Costituzione e ai sensi dell'art.28 c.1 del decreto legislativo 165 del 2001, l'accesso alla qualifica di dirigente nelle Amministrazioni statali avviene anche ad ordinamento autonomo,e negli enti pubblici non economici avviene per concorso per esami indetto dalle singole amministrazioni