Roma, 30 aprile 2011 - Il controverso presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe e’ giunto a Roma. Arrivato con un volo speciale dell’Air Zimbabwe proveniente da Harare, atterrato all’aeroporto Leonardo Da Vinci poco dopo le 8:00, Mugabe, insieme con la consorte e una folta delegazione al seguito al suo arrivo e’ stato prelevato direttamente sotto bordo dell’aereo e quindi trasferito fino al terminal 3 con una berlina scortata da alcune pattuglie della Polaria.

A salutare Mugabe nell’area riservata al Cerimoniale di Stato dello scalo romano, erano presenti, fra gli altri, il nuovo Ambasciatore della Repubblica dello Zimbabwe presso lo Stato italiano, David Douglas Hamadziripi, e dall’ambasciatore presso la Santa Sede, Mary Sibusisiwe Mubi.

Rigide le misure di sicurezza predisposte al Leonardo Da Vinci, peraltro a livelli innalzati gia’ da diversi giorni, per l’arrivo del Capo di Stato dello Zimbabwe, con la presenza di tiratori scelti e delle unita’ antiterrorismo.

Mugabe, su cui pendono tuttora le sanzioni comminategli nel 2002 dall’Unione Europea (divieto di ingresso sul territorio comunitario a lui e ai membri del suo governo e congelamento dei suoi beni in Europa), era gia’ venuto a Roma l’8 aprile 2005 in occasione dei solenni funerali di Giovanni Paolo II e poi nel giugno 2008 e nel novembre 2009 per i vertici della Fao.

PRI: UN ERRORE INVITARE MUGABE - "Come confermato dallo Stato Vaticano il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, partecipera’ domenica Primo maggio alla cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. E’ vergognoso che chi come Mugabe ha perseguito e torturato avversari politici e minoranze, e dichiarato che “In Europa c’e’ feccia omosessuale”, venga accolto dalla Chiesa con tutti gli onori. La Real Politik di uno Stato che si fonda sulla visione morale prima che su quella politica non puo’ ospitare simili “peccatori” dando ai giovani un pessimo esempio. Per questo da stasera alle 20 fino a domani alle 21 osservero’ - durante il sabato ebraico - uno sciopero della parola”. Lo dichiara Vito Kahlun, responsabile delle politiche giovanili del Partito Repubblicano Italiano. “Wojtyla e’ stato un grande uomo e un grande Papa”, conclude Kahlun, “e dispiace che personaggi del genere rendano meno gioioso questa giornata di festa”.